Kilimanjaro Machame Route (6 gg)

Kilimanjaro Machame Route (6 gg)
La gita
ste_6962
5 25/08/2014

Dopo due anni di pausa dovuti a problemi familiari…avevo una gran voglia di riprendere a viaggiare e a salire grandi montagne in giro per il mondo…e ho accolto con grande piacere la proposta di Maurizio! Non ero mai stato prima d’ora in Africa e non avevo mai avuto occasione di provare a salire il “tetto dell’Africa” per cui…pronti e viaa!!! Noi due ci siamo appoggiati ad un’agenzia italiana che tramite il corrispondente locale ha organizzato la logistica sul posto. Noi per i voli aerei abbiamo utilizzato la compagnia Ethiopian Airlines, e ci siamo trovati bene, aerei confortoveli e servizio più che buono, nessun problema e/o disservizio da segnalare. Noi siamo partiti da Milano Malpensa facendo scalo ad Addis Abeba per raggiungere infine il Kilimanjaro airport di Arusha. Dopo una giornata di riposo nel lodge dell’agenzia locale per riposarci e per organizzare la salita, siamo partiti. Salita fatta in 5 giorni, dal 21 agosto al 26, dei quali l’ultimo giorno utilizzato solo per la discesa. Riporto un breve estratto dal mio diario per raccontarvi in breve la nostra salita.
1° giorno : dopo esserci registrati al Machame Gate, fatta conoscenza con tutto lo staff al nostro seguito (3 guide, 1 cuoco e 1 aiutante alla cucina e ben 22 portatori!!) oltre ad aver incontrato alcune scimmiette davvero incantevoli (che sembravano proprio mettersi in posa per le foto di rito..!) e valicato un secondo cancello ci siamo incamminati lungo la stradina iniziale della Machame Route. La prima parte si segue la stradina che si inoltra nella fitta e splendida foresta pluviale, poi man mano che si sale diventa una comoda mulattiera sempre ben tenuta e comoda da seguire (la cura e la manutenzione periodiche sono piuttosto evidenti). Dopo la prima “pausa pranzo” e una comoda ma costante salita raggiungiamo l’ampio pianoro erboso dove la foresta è meno fitta, il luogo chiamato Machame Camp a m. 3000, dove sono presenti almeno 300 persone, eh sì il Kilimangiaro è davvero molto gettonato, come era lecito attendersi! 5 ore di cammino ma con ritmi tranquilli (pole pole appunto!) ma le ultime due ore sotto la pioggia…con tanto di mantella. Pensavo di aver lasciato la pioggia e il maltempo in Italia…ma non era così a quanto pere! Buone le tende montate dall’agenzia locale, e buone anche la tenda cucina e la tenda mensa. Ottimo l’impatto con tutto il personale de nostro staff, cena e trattamento di ottimo livello!
2° giorno : dopo una buona dormita e un’abbondante colazione, intorno alle 8,00 iniziamo a camminare e risaliamo il buon sentiero, misto a pietroni e placconate, superando qualche tratto ripido sempre nella fitta vegetazione fino a raggiungere un piccolo promontorio roccioso dove si apre il panorama verso il Monte Meru e in parte verso il Kilimanjaro, ma ancora coperto dalle nubi. Sia io e Maurizio che i 4 amici di Brescia saliamo bene e senza problemi. Intorno a mezzogiorno la solita sosta per la pausa pranzo su un’ampia radura erbosa. Poi si riprende la salita, la foresta diventa meno fitta e iniziano a comparire i primi pendii erbosi e detritici, che con pendenza regolare ci hanno condotti al grande e immenso pianoro dello Shira Plateau dove è previsto il secondo campo a quota 3800 m. Da qui abbiamo avuto la fortuna di poter assistere ad un tramonto da favola e vedere per la prima volta il Kili scoperto dalle nuvole…davvero imponente e colossale!
3° giorno : si riprende a salire su un tratto detritico con la vegetazione che ormai sta quasi completamente sparendo, con una bella rampa tra pietroni di ogni dimensioni risaliamo il Lava Tower, davvero selvaggio e spettacolare questo tratto del percorso! Noi non saliremo in vetta al Tower, ma traverseremo a destra (dato il cielo nuvoloso che non promette niente di buono per le prossime ore..). Traversiamo e saliamo a mezzacosta fino a raggiungere un colle a quota 4600 m. al quale segue una rapida discesa per un canalone detritico, ripido ma non malagevole. Dopo il canalone si scendono versanti erbosi e detritici con alcune piante davvero notevoli, seneci e lobelie, di dimensioni anche piuttosto ragguardevoli. La Barranco Valley non è niente male davvero! La discesa è terminata nell’ampio pianoro dove è situato il Barranco Camp m. 3950. Splendida visuale sul versante Sud-Est del Kilimanjaro che si mostra in tutta la sua imponente mole! Tappa lunga, per il nostro gruppo ci sono volute 6 ore, con saliscendi e anche abbastanza dura e faticosa nel complesso, ma decisamente utile alla nostra acclimatazione progressiva.
4° giorno : dal Barranco Camp ci siamo portati in breve alla fascia rocciosa inclinata (tratto da considerarsi EE/F), che si supera per cenge, saltini e canalini, un tratto davvero piacevole, con vari passaggi di I e qualche corto tratto di II, che nel giro di 2 ore ci ha portati su uno spallone roccioso, al quale è seguita una repentina discesa, piuttosto ripida che porta alla Karanga Valley. Appena arrivati dove si inizia a risalire che succede…si è rimesso a piovere tanto per cambiare, e di nuovo sfodero la mantella….e questo fatto genera in me malumore e delusione! Ma pretendere qualche giornata intera di bel tempo e di sole è forse chiedere troppo a Giove Pluvio?? Evidentemente sì! Risaliamo una ripida china detritica, faticosa e viscida per la pioggia fino a raggiungere il campo Karanga a m. 3930. Pausa pranzo in tenda mensa, opportunamente montata dai nostri porter. Dopo la pausa riprendiamo la salita lungo il costolone detritico sotto la pioggia mista a neve. Risaliamo il costone e poi un ampio vallone occupato interamente da una immensa pietraia, dove la neve fresca inizia a fermarsi, ma senza creare problemi alla nostra salita. Doppiato un costolone proseguiamo la salita raggiungendo infine il Barafu Camp m. 4650, occupato da molte tende, ma per fortuna i nostri portatori avevano già individuato e occupato buone piazzole dove sistemare le nostre tende. E’ stata una tappa lunga e abbastanza faticosa, un bel mazzo davvero, 6 ore abbondanti di cammino per arrivare quassù, ma ottima per completare la fase di acclimatamento. Una volta montato il campo, ci siamo sistemati in tenda in attesa di un miglioramento.
5° giorno : svegliati alle 23,30, fatta colazione a mezzanotte, usciti dalla tenda mensa ci siamo messi in cammino alle 00,40 fortunatamente su cielo limpido e stellato…era ora!! Partiti con temperatura abbastanza rigida ma senza vento e non troppo fastidiosa. Superata una vasta pietraia poi siamo saliti lungo un costolone insieme ad almeno 150 persone. Noi abbiamo tenuto un buon ritmo di marcia, superando molte persone davanti a noi, nel pendio-canale che porta a Stella Point erano presenti 15/20 cm di neve fresca, ma per fortuna con il ripetuto passaggio era presente una buona traccia, noi siamo saliti bene, anche se con un po’ di fatica data la quota, la temperatura era pungente (intorno ai -15°!), poco prima di raggiungere la Stella Point abbiamo avuto il piacere di ammirare un’alba emozionante, fantastica! Siamo saliti senza utilizzare i ramponi (che avevamo al seguito). Qualche foto di rito ai cartelli di Stella Point e poi ancora 1 ora di cammino su ampia dorsale e siamo arrivati in cima all’Uhuru Peak, punto più elevato del Kilimangiaro! Grande gioia ed emozioni intense per aver raggiunto il nostro obiettivo! Cima raggiunta in 6 ore abbondanti. Cielo sereno e limpido, con mare di nuvole, il ghiacciaio in gran spolvero e il cratere tutto coperto di neve….trovare il Kili in condizioni invernali è stato un ulteriore tocco di fascino alla nostra salita! In presenza di neve è una salita da considerarsi EE/F nel pendio che porta a Stella Point, dove qualche tratto si avvicina ai 30°. Dopo 40 minuti di permanenza in cima siamo scesi, qualche momento di pausa, e senza problemi abbiamo raggiunto nuovamente il Barafu Camp, dove ci siamo concessi un po’ di riposo. Pausa pranzo e poi lunga discesa fino al Mweka Camp a quota 3100 m. che abbiamo raggiunto nel tardo pomeriggio piuttosto stanchi…ma avevamo 2400 metri di dislivello tra salita e discesa dal Barafu Camp più altri 1500 metri di discesa….giornatona piena e intensa direi! La Mweka Route da noi seguita è la usuale via di discesa dalla cima.
6° giorno : discesa tranquilla al Mweka Gate e pranzo di festa con guide e portatori…atmosfera e giornata anche questa da ricordare.

Un viaggio e una salita riusciti alla grande, senza alcun intoppo e/o problema logistico. Ottima l’assistenza e il trattamento dell’agenzia locale, con i quali siamo riusciti ad instaurare un rapporto molto cordiale e amichevole, sono stati grandi con noi!! In compagnia di Maurizio (Maurizioweb) ottimo compagno di viaggio e di tante belle salite fatte in giro per le Alpi, e per la prima volta con Federico, Matteo, Andrea e Francesco di Brescia, gruppo ben assortito che ha funzionato bene direi. Volutamente non indico nomi e riferimenti per la logistica in loco, di agenzie valide e affidabili sul posto se ne trovano parecchie. L’unico aspetto da tenere presente sono le mance che lo staff chiede e vanno contrattate poiché loro hanno in mente delle tariffe ben precise, e non si accontentano di 200 dollari a persona come consigliato da molte pubblicazioni e/o agenzie italiane. Noi siamo arrivati tutti in cima e in buone condizioni psico-fisiche, l’ideale per goderci la cima. Oltre a noi sono salite in cima quasi un centinaio di persone. Ottima scelta quella di salire il Kili dalla Machame Route, pienamente soddisfatti della scelta fatta! Salita fatta con scarponcini da trekking e bastoncini telescopici dal Machame Gate al Barafu Camp, e con scarponi da alta montagna con buona tenuta termica, avevamo ramponi al seguito ma non sono stati utilizzati. Salita fatta dal 21 al 26 agosto, l’ultimo giorno è stato utilizzato solamente per la discesa, salita effettiva durata 5 giorni.

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