Issologne (Frazione) da Nus

Issologne (Frazione) da Nus
La gita
erba-olina
5 25/04/2018
Accesso stradale
Parcheggiato sulla SS26 nei pressi del mobilificio Pramotton.

Partita dalla Statale 26 (area parcheggio a lato del mobilificio Pramotton) per non lasciare l’auto nel Borgo di Nus, dato che ricorreva la rievocazione storica delle “Franchises de Nus” con relativa festa.
Proprio di fronte al mobilificio si trova una sterrata che in breve conduce a Plantayes dove ho seguito la Francigena in direzione Nus fino a immettermi nel sentiero 3 poco sotto l’incrocio con la strada regionale per la Valle di S.Barthelemy. L’immissione non e’ segnalata, si vede sulla destra un sentiero che sale provenendo da sinistra, come riferimento si puo’ prendere una particolare scultura in legno che raffigura un sole sorridente posto a lato del sentiero. Si attraversa poi la strada regionale e la mulattiera prosegue di fronte. I segnavia non abbondano e talvolta sono sbiaditi ma in genere sono presenti dove servono.
Poco prima di raggiungere Petit Fenis si passa per un prato costeggiando un canale per l’irrigazione, l’erba e’ gia’ abbastanza folta, se non verra’ tagliata la percorribilita’ diventera’ difficoltosa. A Petit Fenis si attraversa tutto il villaggio per poi svoltare a dx: se dopo la svolta in fondo alla stradina si vede l’indicazione per l’agriturismo “GenuiNus” si e’ sulla strada giusta.
A q. 1300 circa il percorso lascia la mulattiera per continuare alla sua sinistra su pista agricola e rientrarvi poco oltre (freccia gialla non molto visibile). A q. 1400 poco dopo l’incontro con la poderale per Grangettes (segnavia 3B) ci si inoltra in un bosco di conifere ombroso e fresco, uno dei tratti piu’ belli.
Si pestano lingue di neve, molle ma non sfondosa, da q. 1650 circa quando si e’ sulla poderale oltre La Pesse du Millieu. Ho percorso questo tratto solo al ritorno da Issologne, all’andata ho deviato sul sentiero 5 raggiungendo l’Alpe Joux (q. 1808) e anche qui pestando neve da q. 1650 circa (non continua, molle ma di buona tenuta). Intorno a q. 1700-1720 il sentiero diventa piu’ difficile da seguire a causa degli alberi caduti e delle ramaglie sparse oltreche’ della neve, ma la pineta non e’ fittissima e i varchi che indicano il passaggio del sentiero sono abbastanza facilmente individuabili, qualche segnavia lo si trova. Il pratone a valle dell’alpeggio e’ ricoperto da una spessa coltre nevosa, tutto sommato agevole da superare. Ho proseguito bordeggiando la stradina di accesso alla baita e raggiunto la sterrata completamente innevata (segnavia 3D) cercando il miglior passaggio fra gli alberi e scendendo poi su questa a ritrovare il sentiero 3.
Percorso molto vario (bosco di vari tipi, graziose borgate, alpeggi in posizioni molto panoramiche), con splendide vedute soprattutto su Becca d’Aveille, Grand Pays, Faroma, Pisonet ma anche su molte vette del gruppo Avic e sull’Emilius.
Il dsl effettivo e’ di 1300 m. abbondanti, come indicato nel Catasto Sentieri della VdA perche’ comprende alcune risalite (una di circa 200 m.) e se si effettua la variante all’Alpe Joux si devono aggiungere altri 200 m di dsl.
Sulla via del ritorno risalita anche al Mont de La Pesse e all’Alpe La Pesse Dessus, per le note tecniche rimando al relativo itinerario.
Discesa per la via di salita tralasciando il 3A (bivio ben indicato a Blavy): fatta comunque una breve deviazione per vedere il primo tratto del percorso che sembra utilizzato come deposito rifiuti della vicina malga (dove tre cani legati a una cortissima catena abbaiano ferocemente).
Giornata limpida e calda, il vento dal primo pomeriggio ha mitigato le temperature.

Oggi incontrati soltanto un runner e un escursionista poco sopra Nus, per il resto in beata solitudo.

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