- Accesso stradale
- In auto fino al rifugio Valentini.
La via rimane incassata nel primo evidente diedro fessurato che segna la sud arrivando dalla “locomotiva”. Dal sentiero, facili roccette portano all’ attacco dove un primo tiro ci deposita alla base del diedro: qui la roccia unta da il meglio di se stessa e rende più faticosa la progressione verso la sosta (pulpito con 3 chiodi da collegare sulla sx ). Tiro chiave comunque abbastanza protetto da chiodi, clessidre e fittoni, anche se abbastanza distanziati. I tiri restanti, benchè non banali, sono assolutamente plaisir rispetto al diedro. Una serie di friend, cordini e rinvii alpinistici la dotazione. Usato come riferimento la relazione sulla Trenker dei Sassbaloss.
Secondo giorno di Dolomiti con Secondo, Giorgio e Daniele ed ulteriore presa di consapevolezza che i gradi qui non sono regalati: la nostra zona di comfort si aggira tranquillamente sul terzo grado (quando non è unto). Il secondo tiro fa faticare parecchio e determina sostanzialmente la durata dell’ascensione: se si è rapidi in 2 o tre ore si completa la via…altrimenti, come nel nostro caso si completa in 4 ore (complice anche la modalità di progressione a cordate alternate che da più sicurezza ma rallenta la scalata). Dispiace non aver potuto proseguire sulla seconda torre sul diedro Kostner.