Salita col mitico Rubbè. Il primo giorno al bivacco Gratton, con tutta calma per godere del magnifico paesaggio e per dosare le energie.
Al bivacco non c’è acqua, esaurita la nostra abbiamo bevuto quella del ghiacciaio, senza conseguenze. Volendo si possono chiedere alle guide di Cogne le chiavi dell’armadietto dove si trova il fornello a gas.
Il giorno seguente siamo partiti alle 6,45. Seguire gli ometti in direzione NE che conducono alle catene di discesa nel ghiacciaio. Attraversarlo facendo molta attenzione ai crepacci. Arrivati alla base del conoide di scarico, in direzione di un ometto salire la pietraia fino a trovare sulla destra gli ometti che conducono al bivacco Balzola (h 1,45).
Per la risalita della cresta abbiamo fatto riferimento alla relazione trovata in http://www.montagneinvalledaosta.com/SITO/pagine/alpinismo/023.asp
La prima parte (roccia rossastra) è più “facile” e abbastanza evidente, la seconda (torrioni di roccia grigia) più verticale e impegnativa. Alcuni torrioni si possono evitare da sud. Siamo saliti quasi sempre slegati, abbiamo incontrato e fatto un paio di doppie, ci siamo legati per pochi tiri più impegnativi sui torrioni finali. Utili friends medi, una mezza da 40-50 mt, un martello per ribattere i pochi chiodi incontrati, soprattutto quelli delle doppie (h 5 dal Balzola).
La discesa sulla “normale” richiede molta attenzione a calma nel valutare i passaggi (per noi è stato fondamentale cercare le impronte di chi ci ha preceduto). Inizialmente seguire i pochi bolli gialli fino ad un ometto che indica la cresta di discesa (sinistra orografica), che non va mai (!) abbandonata anche se diventa sempre più verticale. Si trovano ometti che confermano l’itinerario e almeno una doppia utile per evitare una salto (h 3 dalla cima).
Con molta calma abbiamo riattraversato il ghiacciaio, rifornendoci d’acqua, e siamo arrivati a Gratton verso le 18.
Avevamo tempo e ci siamo fermati ancora una notte al bivacco per godere ancora del posto magnifico e del panorama mozzafiato.