Plaisir. Noi abbiamo unito L1+L2, scalando così 45 metri di diedro e paretina continui e divertenti. L3 senza infamia e senza lode, con un passo (ma uno) al massimo di 5c: chiaramente nulla a che vedere con un VI del quale si parla su qualche relazione. Poi discesetta di II e il bel tiro di V (diciamo un IV continuo con un passo – ma uno – di quinto, protetto blindato). L’ultimo tiro, che riporta sulla Zucchi, neanche me lo ricordo: una camminata intervallata da un paio di passi di III-IV.
Le ripetizioni hanno senz’altro ripulito la roccia, ormai quasi sempre ottima.
Nel complesso, vista la lunghezza che si può scalare unendo i primi 2 tiri, il passetto di 5c (azzerabile), il bel quinto tiro e la placchetta della Zucchi, direi che non c’è paragone fra quest’ultima e lo Spigolo Est, che è senz’altro da preferire. Se qualcuno avesse timore del grado un po’ più alto, bisogna dire, onestamente, che l’impegno complessivo della via è paragonabile a un V- dolomitico, e che l’ingaggio è D (semmai si potesse, tra l’altro, definire l’ingaggio di una via per lo più protetta a resinati…). Per i grignettisti incalliti: questa via è un po’ più impegnativa della Cassin al Palma, ma la roccia è decisamente migliore.
Materiale: su tutta la via abbiamo piazzato 2 o 3 friend, sempre e solo 0,75 e 1 BD. Utili (ma non indispensabili) i Camalot serie 0, sostituibili con due o tre nut piccoli: noi ne abbiamo piazzati tre o quattro, ma giusto per scrupolo.
Con Luigi, che oggi ha tirato diverse lunghezze da primo: trés bien!