Grandes Jorasses, sperone Walker – Via Cassin

Grandes Jorasses, sperone Walker – Via Cassin
La gita
marcello-ricotti
5 23/07/2019

• Partiti dal Leschaux alle 00.50, attacco alle 03.20, cima diedro 75m alle 08.00, nevaio triangolare alle 15.00, poi atteso dietro a cordata di spagnoli per almeno un ora, cima 20.30. In scarpette da inizio alla fine evitando un po’ di ghiaccio qua e la. Dormito in cima, avevamo sacco a pelo e fornello con noi. Dotazione ns: 12 rinvii, 5 dadi medi/piccoli (praticamente non usati), friends C4 #0.3 > #2 (servono proprio), 2 viti, una nomic io e un piolet leggerissimo Marco. Noi avevamo due mezze ma la mossa giusta è avere una singola da 50-60m, lo sapevamo ma non ce l’avevamo: sei più leggero, più veloce nelle manovre, fai meglio la conserva e comunque i tiri duri sono max di 50m.
• La via è da scalare proprio: diedro Rebuffat/Allain e le Placche Nere/Grige non sono semplici. I camini rossi forse è meglio trovarli con il ghiaccio, sono di roccia pessima, da scalare sulle uova. Chiodi in parete ce ne sono ma non è tappezzata di chiodi, men che meno sui tiri della Placche Nere o sui Camini Rossi. C’e’ una sola fissa che aiuta appena dopo il pendolo dopo il Diedro di 75m. Saremo stati 10 cordate tra chi ha dormito alla base, chi al Leschaux come noi, chi in via avendo attaccato in mattinata. Abbiamo perso un po’ di tempo ma nemmeno cosi’ tanto, non eravamo cosi’ veloci. Io sul finire ero piuttosto stanco pur essendo ben allenato di gamba (che sono quelle che servono). In conserva abbiamo fatto i primi 200m, il pezzo tra il diedro Rebuffat e il diedro 75m, gli ultimi 200m. Tra la fine delle placche nere e il nevaio triangolare non è così immediato fare conserva: è appoggiato ma placcoso, pochissimi chiodi, non sempre facile capire dove si passa..
• Nonostante l’isoterma altissima pochissime pietre dal couloir della Colton, qualcuna dall’alto smossa da altre cordate.
• Clohè del Leschaux è unica, come il suo ultra-gatto; Franco Perlotto al Boccalatte è fantastico, torno a trovarlo sicuro nei prossimi giorni.

• Dovevo andarci nel 1988, ma allora, dopo una estate fantastica su e giù per il Monte Bianco, avevo pensato che la Cassin alla Walker era una via classica su roccia, niente di speciale, ci sarei andato alla prima occasione: e avevo preferito accompagnare i miei genitori sulla Midi-Plan. Poi sono passati gli anni e una vita. E il tempo per farla ora stava esaurendosi. E se non era per Marco Ghisio Gratta non avrei trovato il socio per farla. Grazie Marco, 2a volta insieme sulla Nord!

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