Montagna molto panoramica (più o meno come la vicina Granta Parei) ma probabilmente molto poco frequentata. Il tratto chiave della salita è ovviamente il traverso dopo quota 3100, piuttosto esposto e delicato. Le condizioni incontrate da noi sono probabilmente le migliori perchè l’ancora abbondante innevamento ha certamente agevolato la salita, ma anche la discesa, del canalone e, soprattutto, non vorrei mai fare il traverso su ghiaccio vivo! All’andata la neve era molto buona ed i ramponi facevano presa perfettamente mentre al ritorno (abbiamo iniziato gli ultimi 150 – 200 metri alle 10,45!) si faceva decisamente fatica a far star fermo il piede perchè la neve tendeva, sotto il peso, a scivolare verso il basso. La cresta finale è facile ma non c’è un sasso che stia fermo. Casco consigliato anche per il lungo traverso sul ghiacciaio, perchè di “roba” ne abbiamo vista tanta, anche di dimensioni notevoli. Tra andata e ritorno l’attraversamento del ghiacciaio è veramente spaccacaviglie.
In ultimo un saluto al simpatico Renato di Roma, conosciuto al Bezzi.