Per me gita quasi perfetta, ma solo perché la nuvolaglia e la foschia hanno occultato un po’ i panorami. Come già detto, attualmente il percorso è ben tracciato fino in punta, l’unico tratto privo di traccia è quello tra l’Alpe Bonalé ed il masso al bordo del pianoro, tratto che non presenta alcun problema. Si può quindi mantenere un passo regolare e costante nonostante la ripidità della salita e lo sfasciume. Lo sviluppo è relativamente breve (14 km circa) e non si percorre nemmeno troppa strada poderale. Perciò itinerario corto e ripido, senza strappi, il mio preferito!
Gli ometti sono molto numerosi, tutti visibili e costruiti nei punti giusti: viene di sicuro compromesso l’aspetto esplorativo della gita, ma per una volta non si ravana 😉
Il vallone che si stende ai piedi della Grande Rochere è veramente molto suggestivo: il susseguirsi dei dossi erbosi dalle forme arrotondate e dolci contrasta con le montagne che li contornano, così ardite, severe ed esteticamente affascinanti.
Una delle più belle gite della stagione, nelle condizioni attuali consigliabilissima.
Grazie a mio marito perché sua è l’idea di salire sulla Grande Rochere.
Grazie ai gulliveriani che ci hanno preceduti per le preziose informazioni sul percorso e perchè coi loro racconti hanno contribuito ad aumentare la curiosità per questa splendida montagna e il desiderio di salirvi.
Grazie infine a chi ha costruito tutti gli ometti presenti.