Salita sbilanciata (circa 1.400 d+ a piedi fino all’attacco e 300 m scarsi di cresta) che però ci ha attirati per togliersi la curiosità di quel profilo del Tournalin che si scorge dalla val d’Ayas. Volendo si possono evitare tutte le difficoltà e salire tutto su II. Noi all’attacco abbiamo risalito uno ciascuno i canalini che ci si trova di fronte, senza spostarci a destra su roccia più compatta (meglio il canalino di sx). Sbucati a un ripiano si cammina stando leggermente a dx fino a una fascia rocciosa grigia più dritta. Qui la relazione proposta forse cerca l’arrampicata e va dritto sul bordo sx fino a un mini spiovente per attraversare a dx (il passo esposto citato?), ma a noi non convinceva e abbiamo attraversato a dx venti metri per risalire un facile canalino a balze. Sbucati sopra si sale facilmente fino alla fascia di roccia rossa. Tastato il passaggio proposto a sx e visto il chiodo, con successiva placca articolata esposta, ma bisognava avere voglia di scalare davvero per una ventina di metri. Disarrampicato alla base del risalto rosso e spostati a dx sul lato nord dove siamo saliti più comodamente (II). Si arriva sul breve e banale filo di cresta finale e si perviene in vetta. Scesi poi alcuni metri lato Valtournenche (alcuni ometti) e risaliti per scalare i pochi metri del risalto per raggiungere la cima sud (III). Ridiscesi nel vallone di Nana scavalcando il Petit Tournalin (sentiero marcato).
Giro di esplorazione semi escursionistico (per noi, volendo come da relazione si può metterci un po’ di pepe in più) che è stato piacevole e sbattone il giusto per il livello di pigrizia..
Con Mimì.
Geazie a Nicolas per il passaggio in discesa.