450m
Materiale necessario: corda 40 o 50m, 6 rinvii, qualche friend, picca e ramponi.
Da La Fouly raggiungere la Cabane de l’Aneuve tramite sentiero ripido ma ottimamente segnalato (bolli rossi e bianchi), con una suggestiva passerella sospesa per attraversare il torrente e comode corde fisse che agevolano le ultime placche finali prima del rifugio.
Dalla Cabane tornare indietro lungo le corde fisse e seguire la traccia che costeggia il tubo dell’acqua (indicazione “Grande Lui” e pochi bolli rosso-bianchi). Seguire il tubo fino ad un canaletto sotto la morena (nevaio fino a stagione avanzata), attraversarlo e tramite comoda traccia raggiungere la morena, quindi non risalirla ma seguire la traccia omettata che attraversa la pietraia, passando sotto un nevaio e puntando ad un evidente torrente. Dal torrente piegare a dx su rocce montonate e risalire fino ad un ripiano sotto la bellissima parete S del Grand Darrey (dove corrono diverse vie d’arrampicata). Puntare quindi al canale che scende dal Col des Essettes: il canale si presenta nevoso fino a metà stagione estiva, quando si scopre conviene risalirlo sulla sx (faccia a monte) su detrito più fine, fino a raggiungere il colle (3108m).
Dal Col des Essettes attaccare la cresta SE, all’inizio poco definita e dominata in alto da un grande torrione verticale. Spostarsi qualche metro lato E e quindi risalire un breve muretto verso sx (fix con anello). Quindi risalire le facili placche appoggiate sulla sx, raggiungendo il grande gendarme sovrastante. Una volta alla sua base, seguire gli ometti che portano a traversare con decisione verso dx, lungo una cengia facile ma esposta (fix). Si sosta alla base di un muro verticale (fix). Salire il muro verticale (IV+) ma ben appigliato per circa 20m (2 fix+1ch.), sostando in una nicchia (fix con catena). Salire sulla dx in una fessura-camino con passo di decisione in partenza (IV) e quindi proseguire più facilmente (15-20m), fino ad un terrazzo (fix con catena). Proseguire più o meno in centro alla cresta (II-III) fino a raggiungere un salto, che si scende disarrampicando da dx a sx (III) oppure con una doppia di 15-20m. Proseguire in cresta (III), via via più aerea ed esposta. Dopo una breve discesa lato O, si raggiunge un risalto più ripido (ometto). Traversare qualche metro a sx (fix) quindi salire la bella placca fessurata (IV, 2 ch. arancioni) fino ad un terrazzo (20m, cordone di sosta). La cresta diventa quindi più facile e porta ad una piccola pietraia sospesa, che si passa verso dx fino a riprendere il filo della cresta. Proseguire su belle lame e fessure con difficoltà continue di III e qualche passo di IV (fix). Proseguire più facilmente fino all’evidente anticima, quindi scendere lato O (doppia di 20m o disarrampicata sul III) fino a raggiungere una forcella e di lì in breve la vetta (piccola croce scolpita nel granito).
Discesa: scendere dal castelletto della cima verso E e seguire una specie di labile traccia di sentiero che porta alla cresta NNE, da seguire sul filo o leggermente a dx di esso. Si raggiunge così un evidente gendarme (q. 3460m) con ometto in cima, scenderlo con una breve doppia di 10m o disarrampicando il suo lato sx (III+). Quindi riprendere il filo, scontornando le principali asperità lato O. Raggiungere un colletto evidente a q. 3400m, dove la cresta tornerebbe a salire con una serie di gendarmi, e scendere quindi a dx lato E. Seguire una labile traccia con numerosi ometti che porta a scendere in diagonale verso sx (NE). Superare una specie di canale franoso e quindi raggiunta una spalla rocciosa, seguire gli ometti verso E fino a reperire il primo fix con anello: scendere con 3 calate da 20m circa (generalmente verso dx, faccia a monte). Raggiunta una cengia, si zig-zaga prima verso sx e quindi verso dx. Si raggiunge quindi una sosta con cordoni che con 20m di calata permette di raggiungere il sottostante ghiacciaio di Treutse Bo. Scendere in diagonale verso sx, superare una fascia di rocce montonate e detrito e quindi un secondo nevaio, che costituisce la fascia inferiore del ghiacciaio. Traversare con decisione verso dx, puntando all’evidente Col des Essettes, che si raggiunge con circa 100m di risalita diagonale su ghiacciaio (restare il più possibile sotto le pareti per evitare i crepacci). Dal Colle si torna alla Cabane seguendo il sentiero fatto all’andata.
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