Gran Paradiso Via Normale del Rifugio Vittorio Emanuele II

Gran Paradiso Via Normale del Rifugio Vittorio Emanuele II
La gita
lessio
5 15/08/2020
Accesso stradale
Dall'autostrada (mai così cara, una vergogna!) uscita St. Pierre poi Valsavarenche fino a Pont.

Partiti da Pont alle 2.45, nessun problema a raggiungere il Vittorio Emanuele II nemmeno al buio, sentiero molto evidente. Appena dopo il rifugio (gestore molto cortese e disponibile) cartello che indica la direzione di salita. Su pietraia si seguono gli ometti (anche qui ben visibili alla luce delle sole frontali) fino al bivio tra la via classica (canale) o quella sulla cresta della morena che abbiamo raggiunto prima attraversando facilmente il ruscello (ometto), poi risalendo il pendio detritico che porta al suo culmine, quindi percorrendola su sentiero evidente. Al termine della cresta c’è una parete rocciosa che si supera tramite alcuni gradoni rocciosi e cenge (ometti in loco, attenzione alla caduta di pietre smosse da chi precede) che si trovano leggermente a SX guardando la parete stessa.
Da qui si procede su pietraia fino ad un dosso da cui si vede il ghiacciaio. Indossati ramponi e legati qui per comodità, abbiamo proseguito fino a superare il dosso puntando verso SX (in direzione del vallone del rifugio Chabod) e, scendendo alcuni metri su sfasciumi, abbiamo raggiunto il ghiacciaio. Innevamento buono anche se leggero. Buon rigelo notturno, ottime condizioni per la salita. Crepacci evidenti ma con ponti di neve facilmente superabili, senza difficoltà.
La traccia raggiunge il bivio con quella che sale dallo Chabod quindi, con varie svolte per aggirare i crepacci più grandi e superando pendii più o meno ripidi, porta alla crepaccia terminale, molto aperta ma facilmente superabile tramite scaletta in alluminio (un po’ di attesa per la moltitudine di persone). Da qui su roccia fino alla vetta effettiva (scaletta tipo ferrata con sosta al suo culmine e fittoni/spit in loco sui punti più esposti). Discesa per il medesimo itinerario in quanto il ghiacciaio della via “classica” mi pareva più secco e grigio, con più ghiaccio esposto. Molto caldo al ritorno sul ghiacciaio, consiglio di scendere presto poiché alle 11 la neve stava squagliando alla grande.

Con il Super nipote Matteo, neo diciottenne e al suo primo 4000, salito nientemeno che in giornata. Grazie Teo per la bella avventura!

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