Gran Paradiso Via Normale del Rifugio Vittorio Emanuele II

Gran Paradiso Via Normale del Rifugio Vittorio Emanuele II
La gita
vassili82
4 06/06/2010

Quando si vuole salire un quattromila ma si deve andare a lavorare il sabato, il quattromila si sale in giornata…giunti sabato sera a Pont per “bivaccare” nella notte in macchina (anche se con l’illuminazione del parcheggio del ristorante la cosa non è stata facile). Ci siamo svegliati alle 23:40 per sfornellare la colazione in compagnia di una simpatica volpe che col suo musetto quasi ci supplicava di lasciarle qualcosa, donandole un po’ di speck e latte è stata più che contenta… finito la nostra colazione (quello che la volpe non ci aveva mangiato!) pronti per partire, ho deciso di lasciare il fornelletto sotto la macchina poichè era ancora caldo (azione da non fare, alla fine del mio racconto saprete il perchè), dopo un po’ ha iniziato a piovere e in seguito a nevicare, ormai quasi vicini al rifugio non son stato ad indossare la giacca (seconda azione da non fare tra poco saprete il perchè), giunti al rifugio abbiamo aspettato che Chiara Daniele e Fabrizio finissero la colazione (loro erano partiti sabato mattina per pernottare al Vittorio Emanuele), dopo di che siam partiti isieme, continuava a nevischiare ,c’era nebbia, io non mi sentivo molto bene avevo un blocco allo stomaco con una forte nausea, ero molto pallido e a quota 2900 mi son dovuto fermare, rassicurando i mie compagni dicendoli che sarei tornato indietro, loro così hannno proseguito, io intanto proseguivo a tratti, finchè ho deciso di farmi una “pennichella” sul ghiacciaio, ero stremato e non avevo dubbi, avevo una congestione per la colazione fugace e il freddo preso subito dopo, sono stato costretto a fermarmi, mi son assicurato con la picca sul pendio e mi son addormentato, dopo circa 15 minuti mi son svegliato sotto una nuova leggera nevicata che imperversava nel colletto della mia giacca, ma stavo un po’ meglio ero comunque deciso a proseguire, qualche gruppo tornava indietro per le condizioni non propio ottimali del meteo (da un lato questo poteva significare “forse poca coda” al colletto per raggiungere la madonnina), son riuscito a raggiungere i mie amici al colle della Becca di Moncorve, ci siam legati insieme e siamo saliti in cima, nel tratto finale sempre un po’ di attesa per il propio turno per raggiungere la madonnina, una volta in cima la nebbia ha cominciato a diradarsi e la fatica di tutti è stata premiata. Al ritorna ci aspettava un bel po’ di neve marcia che ci faceva sfondare fino al ginocchio (anche questo è allenamento!).
Avevo deciso di proseguire solo perchè conosco le reazioni del mio corpo, ma quando si sta male su di un ghiacciaio, anche se la via non presenta grosse difficoltà il mio consiglio è di tornare indietro e di non restare mai soli, queste situazioni non son mai da sottovalutare tanto meno quando si sale in quota.
Al ritorno alla macchina ho avuto “la ciliegina sulla torta”, qualcuno aveva evidentemente bisogno di un fornelletto ed il mio probabilmente era particolarmente bello e funzionale (puoi capire, era il fornelletto più scadente che fa la campimgas valore commerciale circa 15 euro) ed avrà deciso di appropriarsene, non ho commenti su questo fatto ma solo dire che da queste azioni si capisce quanto valgono certe persone “ahimè” sconosciute!

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