Iniziato a camminare intorno alle 3.30, a quota 2500 circa abbiamo messo gli sci. La notte non proprio serenissima ci ha regalato un bel manto sfondoso e faticoso, non siamo saliti allo Chabod ma abbiamo proseguito nel vallone glaciale fino a guadagnare la morena successiva che ci ha portato direttamente davanti alla parete. In questo tratto abbiamo sempre tracciato ma questa volta su neve fresca (5 cm). In fronte alla parete attenzione a 3/4 crepi evidenti che si passano su ottimi ponti.
Raggiunta la terminale in sci, l’abbiamo passata sulla sinistra (al centro una voragine, sui lati sembrava ben chiusa ma questo non mi ha impedito di andare comunque giù mezzo metro nel tentativo di superarla).
Parete in condizioni discrete, neve quasi mai portante ma sfondosa al massimo della lunghezza del piede. Ghiaccio nei pressi del seracco. Abbiamo protetto solo su un tiro in traverso che ci ha permesso di spostarci ulteriormente a sinistra, a ridosso delle rocce, dove una lieve copertura di alcuni cm di neve buona sopra al ghiaccio permetteva di nuovo di muoversi bene. Mai difficile ma comunque impegnativo e costante.
Alla fine della parete sono iniziati i problemi, meteo volto al brutto e un metro di fresca sulla cresta che rendeva davvero difficile e frustrante l’attraversamento. Per fortuna no cornici pericolose né esposizione troppo accentuata in questo tratto. Ci abbiamo messo altre due ore (!!!) Per arrivare alla forcella da dove, con una calata veloce, abbiamo poi calzato gli sci per andarcene via velocemente (stanchezza permettendo).
In tre ore abbondanti siamo arrivati a Le Pont, con tanto di pause e cambio assetto. Attualmente si scende con gli sci (rigandoli) fino a 200/300 metri sotto il Vittorio.
Purtroppo le condizioni non ottimali l’hanno reso un tantino antipatica, ma la soddisfazione é comunque grande.
In giornata partendo da Pinerolo alle 00.30. Un paio d’ore abbondanti di auto (se non si va prima in Valgrisenche per sbaglio come i sottoscritti). Grande Gita con Pietro, instancabile.