Partiti da Valnontey (lasciando una macchina a Villeneuve) alle 14.30. Il sentiero per il Pol si segue molto bene, sempre ben segnato e logico. Come già detto, il ponte sul torrente è crollato, c’è una carrucola, ma noi abbiamo preferito guadare poco più su (si fa agevolmente). Da lì in poi scaletta, catene e roccette su per lo sperone roccioso fino al bivacco (sul sito della Giovane Montagna, titolare del Pol, trovate una relazione precisissima dell’avvicinamento). Arrivati al bivacco alle 19.00. Anche solo la salita al bivacco merita per i panorami selvaggi (in particolare sulla Tribolazione, Becca di Gay e Roccia Viva).
Al bivacco Pol ci sono 4 posti, altri 8 al Gerard e Grappein. Non abbiamo trovato acqua, abbiamo dovuto sciogliere la neve.
Il giorno seguente siamo partiti alle 3.00 circa, dopo che aveva nevicato tutta la notte. Tracciare il ghiacciaio fino alla parete è stato bello faticoso (condizioni quasi primaverili). Il ghiacciaio è in ottime condizioni, un solo grande crepo sotto la Ceresole, aggirabile tenendosi a sinistra.
Ambiente selvaggio, reso ancor più magico dalla nevicata della notte.
All’attacco della parete ha albeggiato e lì ci hanno dato il cambio a far traccia gli amici incontrati ai bivacchi.
Parete che sfonda per la tanta neve fresca. Se rigela un po’ dovrebbe essere top, attenzione alle cornici sulla cresta.
In vetta la solita folla, evitata la Madonnina, corsi giù a Pont, dove con autostop siamo tornati a recuperare auto a Villeneuve.
I sei genovesi ringraziano Billcross, Schumy e gli altri due compagni loro per l’ottima compagnia nella salita e l’aiuto reciproco nel tracciare la via. Ci si rivede sulle vette!
Un saluto anche ai franco-svizzeri conosciuti in bivacco!