Splendida ferrata d’alta quota che in un colpo solo permette di osservare i due ghiacciai sottostanti e la parete nord del Gran Paradiso. Attrezzatura nuova ed impeccabile, segnalo solo un paio di cavi sfilacciati ad un estremo nella parte alta del percorso con relativi trefoli. Percorsa interamente coi ramponi anche se all’inizio mi sono sembrati un impaccio inutile. Ma ho dovuto cambiare idea quando mi ci sono trovato a picco sul ghiacciaio di Laveciau con alcuni metri di cavo sommerso da neve dura in un tratto abbastanza ripido nel quale ho dovuto progredire sfruttando le punte frontali e la picca. Anche gli ultimi metri prima dell’attacco sono un po’ ripidi e su pendio ghiacciato ma facilmente superabili con la picca. Breve percorso ma di grande soddisfazione mentre di sotto si osservano un’infinità di cordate che, a sinistra devono districarsi in mezzo a pericolosi crepacci profondi decine di metri e a destra su di un ghiaccio meno pericoloso ma che sembra non finire mai. Al termine del percorso attrezzato salito ancora per una ventina di minuti fino ad agganciare la normale per la cima a quota 3600 m. più o meno all’altezza della vicina Tresenta. Servono quindi ancora quasi 500 m. per arrivare alla Madonnina, un “piccolo” sforzo! Disceso poi dalla via normale col ghiacciaio che cominciava vistosamente a mollare. Il cartello illustrativo ad inizio e fine percorso indica ED quale grado di difficoltà della via e quando l’visto mi è quasi preso un colpo. In effetti è semplice, direi un F+ o PD- in base alle condizioni, ma non da sottovalutare e non va confuso col grado analogo di un qualunque tratto attrezzato a bassa quota che talvolta si percorre anche senza attrezzatura, qui non assicurarsi potrebbe costare molto caro visto il tipo di ambiente, l’esposizione di alcuni tratti ed i pericoli che stanno di sotto.