Gran Berard (Face Est) Diretta Est

Gran Berard (Face Est) Diretta Est
La gita
sborderzena
12/01/2013

Gita in compagnia di Alain-Diego-Flowered e Robi-B.O.B-Garnero.
Poco da dire…tra le più belle discese mai fatte. Immensa, complessa, estetica…gli aggettivi si sprecano.
Un viaggio dentro alla “montagna”. Partiti con il buio e un gran freddo (-12°C) e in silenzio abbiamo percorso la strada, ben innevata, che ci ha condotto al ponticello. Da l’ nel bosco, ma intanto la luce raggiungeva le cime davanti a noi…uscito dal bosco WOW! color arancione la parete si mostra in tutta la sua bellezza. Mi metto a “correre” perchè, come al solito, bipbip e speedy sono già quasi alla base. Binocoliamo…uhm sembra un bel casino. La relazione dice di lì, ma tra roccia, ghiaccio e neve non sembra facile passare, anzi…facciamo un tentativo..fallimentare. Risultato: morale sotto i ramponi. Che fare? Eppure a guardare la parete…la neve sembra così “a posto”. Cazzo! Poi cominciamo a ragionare. Dall’osservazione di prima dei passaggi c’erano, potrebbero esserci…insomma proviamo più a dx. Traccio io e la neve nei primi metri è vuota, vado giù ai fianchi…altro colpo al morale già sotto…proseguo cercando di raggiungere una delle rocce oltre al quale sembra esserci un canale e che…la neve ora porta e allora saliamo…galvanizzati dal fatto di poter fare comunque qualcosa. Saliamo, saliamo e incomincia a prendere forma nella nostra testa la possibilità di raggiungere la vetta. Ora comincia e essere più chiaro…come i “Lanzichenecchi” prendiamo d’assalto le varie possibilità, sino a quando B.O.B. trova la “porta” di ingresso…un micro-canale innevato. Saliamo ora a ritmo buono e su neve portante, un canale che ci porta verso l’uscita. Decidiamo di non percorrere la parete, immaginando di dover tracciare farina. Usciti dal canale ci aspettano un 100m circa di parete e quindi, raggiunta la cresta, la percorriamo sino alla vetta.
Mi sembrano le quattro e invece è l’una e poteva essere mezzogiorno se non avessimo “ravanato” un’ora all’inizio per trovare la via giusta, ma…
Mangiamo un qualcosa, due foto e iniziamo la discesa in parete. Inizio a curvare, buone sensazioni. La neve sembra perfetta. O anche di più. Farina fredda e vecchia. Prendiamo il ritmo e il tempo rallenta…siamo nella parete e tutto il resto è fuori. Scendiamo vicini, quasi a voler condividere ogni istante…tanta fatica, tanto impegno…ma ora ci siamo.
Raggiungiamo il micro-couloir, sciamo la cengia e siamo nel canale stretto. Neve dura e spazi ristretti ci “ingaggiano” e ora è solo un lasciare andare corpo e mente.
Il rientro sarà velocissimo su neve dura e filante…
Un piatto caldo da Giovanni è il sigillo a una bellissima “avventura”…
du bon ski…

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