Gletschorn Enfer Doux

Gletschorn Enfer Doux
La gita
ospite
0 10/06/2022
Accesso stradale
Parcheggio a Tatsch, con pedaggio ormai in salita verticale: 10CHF
Traccia GPX

In avvicinamento il Tiefengletscher è privo di pericoli oggettivi ed è percorribile velocemente con soli ramponi, utili più per la discesa quando la neve smolla che per l’avvicinamento non ripido.
Attacco pochi metri a sinistra rispetto la verticale di un caratteristico blocco bianco concrezionato di quarzo, su placca appoggiata, primo fix visibile dal basso.
Col ritiro del ghiacciaio e dopo la richiodatura la via presenta un tiro in più (7 in totale) rispetto la relazione.

Granito in veste rossa per le grandissime occasioni, ambiente glaciale, fessure a perdifiato, tutte le soste supercomode: piacere allo stato solido.
Il “saniert” svizzero ha aggiunto tasselli alla linea originale aperta dai due fratelloni, financo troppi e anche a fianco di fessure nettissime, rendendola ora “solo” una salita di divertimento. Per fortuna alcune soste (comunque sicure) andrebbero rifatte, così resta un minimo di suspence.
Una serie di friends da #0.4 a #3 misura BD è comunque necessaria, anche se non tutti i pezzi verranno usati.

L1: sosta sulla cengia, prendere la sosta più a destra circa 5m sotto il blocco di quarzo.
L4 termina su stradone con grossi blocchi mobili: importante individuare la sosta sul bordo perché è la stessa da riprendere in calata.
L5 inizia dopo aver attraversato i blocchi restando a sinistra del grande tetto e sotto la verticale di una larga fessura vicina allo spigolo sinistro: non c’è una vera e propria sosta anche se due/tre chiodi qua e là sono visibili ma in posizione scomoda x l’assicurazione o coperti dalla neve.
L7 tiro-chiave, strepitoso, tutto il viaggio si concentra su quest’ultimo monolite con linee fessurate geometriche.

Doppie da fare con attenzione, ogni angolo è una trappola che può mangiarsi le corde:
S7–>S6–>S5–>cengia mediana
S4(sul bordo cengia)–>S2(!!! 1 metro in avanzo: solo con mezze 60m !!!)–>S1–> base

Tempi nostri: 8:30 sul sentiero, 2 ore all’attacco con buon passo, 1 ora per complimentoni e caciara carnevalesca alla base, 5 ore la via (sob!).
1 ora per rientro alla macchina di corsa, in clima da farsa goldoniana tra ramponi slacciati su scarpette da running, ricerca della rete dati x avvisare a casa di buttare la pasta, barra centrale del rampone sfilata e smarrita, corda nuova incastrata poi abbandonata sull’unico tratto di 3° grado della via: siamo due climbers generosi e di estrazione patrizia.

Primi accenni di spavalderia e prepotenza del Giò post-USA che guidando sui tornanti in discesa verso Realp turba la secolare placidità bovina di queste lande.

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