- Accesso stradale
- strada sterrata, tornante a m 1.850. Condizioni che peggiorano man mano salendo, ma con la Jeep Renegade 2x4 fino a lì nessun problema.
Partiti da quota 1.850, al tornante dove c’è il cancello dell’infrastruttura e ottimi parcheggi.
Seguito l’itinerario dell’Alpe Marzo e del vallone, dove abbiamo incontrato un gregge di pecore e capre con cani (non maremmani), fortunatamente con una coppia di pastori che li tenevano sotto controllo.
Dal rifugio in su il sentiero è bollinato di recente di rosso e quindi non ci sono dubbi su dove passare. L’unico tratto un po’ antipatico è quello della pietraia con massi un po’ più grossi , dove bisogna avere pazienza. Per il resto si cammina bene, anche se ci sono tratti molto ripidi, specialmente l’uscita in punta, spettacolare perchè si transita sotto le rocce strapiombanti della cresta sommitale. Non ci sono difficoltà tecniche. Al ritorno volevamo fare l’anello, ma avendo visto tra il lago e il rifugio un agnello zoppicante e una pecora con agnellino appena nato, da soli, siamo ridiscesi per l’itinerario di salita, per provare a ritrovare i pastori ‘per avvisarli. Cosa che è riuscito a fare un altro escursionista che abbiamo incontrato e che aveva il n. di cell. del pastore…
Dall’impianto a quota 2.000 (termine della strada) siamo scesi direttamente a 1.850 attraverso una traccia obliqua, non segnalata, che arriva direttamente all’infrastruttura di partenza. Si può anche seguire in salita…
Giornata spettacolare, calda ma ventilata il giusto.
Con mia moglie Simonetta, sempre in forma!
Al ritorno alla fine della sterrata c’era un gruppo di motociclisti, alcuni dei quali poco più che bambini, che hanno proseguito per un po’ sul sentiero diagonale erboso dopo l’opera di presa…. Abbiamo avuto quindi la conferma di essere in Valle di Susa, dove tutto è possibile…