- Accesso stradale
- Fino a Santa Chiara ottimo asfalto anche se su strada a tratti abbastanza stretta, lo sterrato successivo si percorre abbastanza bene, solo sulle ultime centinaia di metri si balla un po' di più. Posto comodo all'altezza del parcheggio con cancello del vecchio acquedotto oppure proseguire per un paio di tornanti al parcheggio più in alto.
Itinerario ottimamente segnato e, fino alla pietraia oltre il Lago della Vecchia, su sentiero ben marcato. Partendo presto – h.6,40 – ho trovato il traverso sotto Punta Mulatera e Cima Toasso Bianco verso il Passo Avanzà ancora in ombra con vegetazione parecchio bagnata. La traccia sulla mulattiera è ben marcata ma ai lati la vegetazione è parecchio invasiva soprattutto nel primo tratto con anche qualche arbusto a ridosso del cammino; comunque nessun problema, solo pantalone dal ginocchio in giù da strizzare. Poco oltre il Lago della Vecchia il sentiero sparisce, si attraversa poi risale una pietraia, conviene sempre seguire i segni rossi, ogni tanto si trovano ometti e tracce di brecciolino per una salita più diretta che però poi si perdono su zone con pietre meno stabili. Passata la pietraia si ritrova il sentiero su una breve zona più erbosa per poi iniziare un traverso sotto le pareti della cresta sud del Giusalet che porta all’imbocco del canale. Sempre seguendo i segni rossi si risale con qualche zig zag e qualche tratto più diretto il ripido canale su terreno abbastanza smosso. Raggiunto lo stretto intaglio del colletto si risale brevemente verso la croce di vetta su terreno non difficile ma ancora più instabile. Dalla vetta ho percorso la breve e semplice cresta nord fino al punto panoramico che si affaccia verso il lago del Moncenisio (presente ometto; altezza: un paio di metri più basso della cima – almeno secondo il mio gps).
Per tutto il percorso non si pesta neve.
In discesa, poco prima del rifugio Avanzà ho deviato per le Grange della Vecchia e Grange Marzo, anche qui traccia ottima e tutto segnato.
Partito presto per godere dei panorami in attesa della prevista nuvolaglia che in effetti già alle 11 ha coperto la bassa valle e che ho attraversato per gran parte della discesa. Nulla di particolare da segnalare, solo fare attenzione nella percorrenza del canale a non scaricare pietre, soprattutto nel tratto dal colletto alla cima è impossibile non smuovere nulla. Nel traverso sotto la cresta sud, anche se non si passa proprio a ridosso delle pareti, tenere le orecchie bene aperte, ho visto e sentito un paio di piccole scariche di sassi causate da 3 escursionisti francesi, incontrati poi in vetta, che la percorrevano. Oltre loro, solo un altro escursionista sull’itinerario e altri due incrociati mentre scendevo.