- Accesso stradale
- strada pulita
- Osservazioni
- Nessuno
- Neve (parte superiore gita)
- Polverosa pesante
- Neve (parte inferiore gita)
- Bagnata
- Quota neve m
- 1500
E’ inutile, il Lario suscita da sempre in me un fascino particolare, una sensazione di pace e di sapore dei tempi andati che lo rende una delle mie zone preferite. Parto come al solito ben equipaggiato (inutilmente) da Revolé che è ancora buio, l’asfalto finisce in fretta e su sterrato si arriva al villaggio di Fous. Qua è là c’è neve ma solo dopo Zartigna, a circa 1500 m, il manto aumenta decisamente (si fa per dire). Si sale sempre senza mollare fino allo spallone dove la neve raggiunge in alcuni punti i 20 cm, senza mai compromettere la salita senza racchette. Ghette invece utili. La cresta è facile, il primo ed unico tratto delicato si aggira su traccia segnata a destra. Dalla vetta panorama spaziale, uno dei più belli mai visti da una vetta lombarda, in una giornata limpida e senza vento. Lunga sosta e discesa fino all’inizio dello spallone, poi in mezzacosta su sentiero segnato da una bandierina in metallo bianco-rossa fino all’Alpe Piazza Vacchera, da qui scelta discutibile di scendere per prati e neve che ormai è pappa in modo di raggiungere Zartigna (sempre visibile dall’alto). Arrivo a Zartigna che la neve si è sciolta quasi ovunque e le nubi hanno avvolto la cima. Segnalo che i bolli sono scarsi ed i segnavia assenti su tutto l’itinerario di salita e discesa: necessaria buona visibilità o conoscenza dei luoghi.
Con Zeus, entusiasta di ritornare in montagna.