Giezza (Pizzo) da San Bernardo di Bognanco

Giezza (Pizzo) da San Bernardo di Bognanco
La gita
lussi2003
3 11/07/2014

Vorrei fare solo una precisazione sulla segnaletica vecchia e sbiadita che sale all’anticima e quella nuova che sale sul crinale molto più a est e proprio sopra i laghi di Variola. Appena dopo l’alpe Dorca su breve discesa tralasciare l’invitante sentiero che resta in piano e che subito dopo risale sotto l’anticima, ma restare bassi ed arrivare sino alle indicazioni per i laghi di Variola in prossimità dell’alpe. Qui, in alto, sulle bancate che infinite scendono dalla lunga cresta sud-est del Giezza si intravedono grossi ometti, e trovandoli e riperdendoli anche i nuovi segni di vernice bianca-rossa. Alzandosi si è proprio di fronte al Rovale e da lì difficile perdere la via. A noi è capitato di trovarci sui vecchi segni dell’anticima che poi ci hanno costretto, per infiniti saliscenti, a portarci sotto la verticale di vetta su nevaio ancora importante, per poi arrivare in vetta ritrovando il sentiero solo nelle ultime decine di metri.
Ritengo che il Giezza non presenti difficoltà tecniche di salita se non nelle ultime decine di metri prima della vetta, ma confermo che è davvero facile perdere i segnavia (anche in presenza di nevai) tanto che è importante avere un buon senso della montagna.

Mattinata soleggiata, con formazione di nuvole verso mezzogiorno. Dalla vetta un insolito sguardo sulle terrazze di Trasquera, Bugliaga e Ciamporino. Ad ovest il Verosso appena salito, e sotto i piedi i laghi di Pajone, tre catini uno sull’altro, quello superiore ancora in parte ghiacciato. La vista delle grandi montagne è mancata per le nuvole basse.

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