Gelas (Cima dei) Via Normale da San Giacomo

Gelas (Cima dei) Via Normale da San Giacomo
La gita
max1971
5 08/09/2016

Partito alle 15.45 del giorno precedente con destinazione Bivacco Moncalieri dove sono arrivato tra cupi nuvoloni alle 19.30. Frugale cena e piacevole chiacchierata con alpinista della Valle Stura seguito da un buon riposo (anche se faceva un bel freddino…). Nella notte nebbione totale e alle 6 di mattina stessa situazione. Finalmente verso le 8 si intravvedono sprazzi di luce e alle 8.30 decido di partire verso il passo dei Ghiacciai che supero quasi nel nulla.
Appena supero i contrafforti che scendono ad est del Gèlas e mentre finalmente le nuvole si aprono, risalgo fino a giungere ai glacio-nevai sotto la vetta dei Gèlas. L’intento era di provare a risalire il canalino degli italiani senza neve. Pessima idea. Il nevaio che portava all’attacco era facilmente superabile con picca e ramponi, ma dall’alto era un continuo piovere di sassi sul nevaio. Inoltre il canalino dava un’idea di instabilità totale che mi ha portato a cambiare il programma.
Decido quindi di ripiegare sulla normale. Rimango alto a filo nevai fino a giungere al termine dell’ex altopiano glaciale sotto la vetta e scendo a filo del contrafforte di Punta Roccati fino ad imboccarne il canale nel punto più alto possibile (anche se 350/400m li ho dovuti perdere…). Da lì la gita è come descritto da annagarelli nel post precedente con il vantaggio si essere il primo e quindi senza rischio di ricevere pietre sulla testa :-). In effetti il canalino Saint-Robert è davvero terribile senza neve e non muovere pietre e pressoché impossibile.
Nella parte sopra il canale gli ometti sono davvero radi e più di una volta sono dovuto tornare indietro per capire dov’era meglio proseguire. Basti pensare che nella traccia GPS di salita e di discesa sono passato in parti completamente diverse del tracciato…
Gli ultimi centro metri sotto la vetta in effetti si sviluppano su roccia ottima, tuttavia bisogna prestare massima esposizione perché la perdita o rottura di un appiglio con conseguente caduta sarebbe quasi certamente fatale. La placchetta in cima invece è piena di tacchette che garantiscono una buona tenuta degli scarponi (più attenzione richiesta a scendere per non rischiare di scivolare). Sceso sempre dalla Normale e ritorno a San Giacomo tramite meritata birra al Rifugio Soria. Itinerario molto lungo e per niente banale anche se spezzato in 2 giorni. Saliti (e scesi) quasi 2400m per un complessivo anello di 24km.

Giornata perfetta. Il sole ha faticato a mandare via le umide nuvole della notte, ma verso le 9.30 si è aperto tutto ed è uscita una giornata meravigliosa. Sempre ventilata e fresca.
Vista dalla cima mozzafiato. Sembrava quasi di poter toccare l’Argentera imponente di fronte a me e tutto le altre cime principali della valle Gesso spingendo lo sguardo fino a cime lontanissime.
Ringrazio e contraccambio i saluti per tutti gli amici incontrati in vetta.

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