Gran giornata! Mi sono avventurato da solo in uno dei pochi couloirs del gruppo del Gran Paradiso, come scrive Grassi nel suo libro. Da vero ricercatore di couloirs e goulottes lui era partito da solo con le incognite che la via nuova poteva presentare. Oggi condizioni perfette, a parte la prima parte del canalone di accesso al colle Baretti, molto scavato. Per accedere alla base del couloir ho optato per una traversata un pò esposta ma sicura al di sopra della crepaccia terminale, perchè non sapevo se quest’ultima era facilmente superabile. L’attacco (la crepaccia si sarebbe potuta superare senza problemi) è bello tosto: un muro scavato quasi verticale di 3 metri. Poi un piacere su ghiaccio sempre solido, bellissimo il budello dove cola acqua dalla parete rocciosa di sinistra. Il passo chiave è l’uscita dal budello, una sorta di piccolo camino con alle spalle la parete di roccia e di fronte una piccola cascatella ripida. 3 ore e mezza dalla diga al Baretti, 3 ore dal Baretti alla vetta.
Oggi sullo scivolo centrale Chiara e Alessio, scivolo in ottime condizioni.