- Accesso stradale
- Come da indicazioni fornite. Gli ultimi 3 tornanti sono un pò "scavati", quindi le macchine con fondo basso devono fare attenzione, ma passano.
Via in ambiente eccezionale. L’avvicinamento, di 1h e 30 min, è parte integrante della scalata proprio per i posti attraversati. Consiglio di stare nei pratoni fino a quasi sotto la torre, e da lì salire per l’ultimo ghiaione verticale (ometti).
La via è bella, la roccia ha sempre un elevato grip, cosa che facilita la salita.
Come tutte le vie del Cambon, mai sottovalutare i gradi anche bassi, c’è sempre da sudare…
L3: attacco della fessura non banale che chiede tecnica e braccia. Non azzerabile.
L5: 6a+ continuo. L’uscita dal bombè tra 3° e 4° spit è azzerabile, ma poi l’arrivo in sosta richiede analogo impegno (e manca uno spit proprio sotto alla sosta)
L6: roccia strepitosa, ma comunque è un camino complicato da leggere sia nell’avvicinarsi che nell’entrare dentro. Poi la progressione migliora notevolmente.
Doppie: la guida suggerisce di spezzare le doppie facendone uno per L6 e una per L5, con corda da 60 si potrebbero unire, ma non abbiamo provato per evitare tiraggi, sassi e incastri.
dal terrazzino di L3, con 60 metri, si arriva agevolmente a terra senza usare la calata appesa in mezzo alla parete.
La roccia è bella, la via un pò discontinua, credo che per vie di questa difficoltà e lunghezza, la fama sia meritata.