Galibier (Pic Blanc du) dalla strada del Col du Lautaret

Galibier (Pic Blanc du) dalla strada del Col du Lautaret
La gita
gondolin
4 26/12/2022
Osservazioni
Visto valanghe lastroni esistenti
Neve (parte superiore gita)
Crosta da rigelo portante
Neve (parte inferiore gita)
Crosta da rigelo portante
Quota neve m
1600
Equipaggiamento
Scialpinistica
Traccia GPX

Partiamo alle 9.30 dalla statale del Col du Lautaret, con cielo leggermente velato, e saliamo di buon passo tra le numerosissime tracce di salita e discesa presenti sull’itinerario, segno inequivocabile dell’ampia frequentazione del percorso anche in tempi molto recenti. Dopo circa 400 m di dislivello il vento comincia a farsi sentire, soprattutto nei tratti meno protetti del vallone, senza però mai diventare troppo freddo o fastidioso, ed in un paio d’ore siamo in vetta. Il panorama, sia in salita, sia in vetta, è come sempre grandioso, riduciamo però la permanenza in cima perché a tratti il vento è piuttosto forte e freddo. Dopo il cambio di assetto e le foto di rito, scendiamo dalla pala con esposizione sud, e manteniamo la discesa sui pendii più ripidi esposti a meridione: il sole rimane pallido e non scalda molto, perciò il manto nevoso è piuttosto duro, ma al contempo molto liscio ed ottimamente sciabile, anche perché da questo versante ci sono solo due tracce di discesa dei giorni scorsi, e per il resto solo noi. Le pendenze sono sempre accentuate, senza mai costringere a curve in corto raggio, perciò la sciata è molto piacevole, a patto di essere decisi con assetto e piglio da pista da sci. Un volta raggiunta la statale del Galibier intorno a quota 2.300 m, la percorriamo per qualche metro e poi imbocchiamo i valloni sottostanti che, con comode diagonali, ci riportano velocemente verso la statale del Col du Lautaret, consentendoci qua e la ancora qualche bella curva filante su pendii poco accentuati.

Ritorno al Pic Blanc du Galibier dopo appena sette mesi dall’ultima salita: viste le condizioni, proviamo a puntare su una gita con partenza intorno ai 2.000 m., confidando che le alte temperature alternate al rigelo alle quote più elevate abbiano trasformato la neve sulle esposizioni a meridione, limitando così la presenza della crosta non portante più infame.
Oggi in compagnia del Confratello Andrea l’Occitano, abbiamo trovato condizioni addirittura migliori di quanto ci aspettassimo, peccato che il sole tiepido non abbia ammorbidito un pò di più la neve in quota, rendendo così la sciata davvero perfetta. Dopo la gita, pranzo tipicamente francese con consone libagioni alla brasserie del Col du Lautaret

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