Frema (Tete de la) da Chiappera

Itinerario piuttosto complesso che ci ha portati alla fine a fare oltre 1700 di dsl. Siamo partiti con una folla di scialp, diretti perlopiù al Ciaslaras, tant’è che gli abbiamo seguiti fin sul dosso 2650, da cui siamo scesi sino al laghetto sottostante per risalire poi al Passo dell’Infernetto, agevole a parte gli ultimi metri. Dal passo raccordo anulare al passaggio verso la Finestra (sino a qui rampant utili). Da lì si perdono circa 120 per traversare (gita molto dau fino a questo punto) verso il fondo del Vallonasso di Stroppia. Mentre 3 sono già avviati verso la cima, gli altri 3, tra cui il sottoscritto, si sono riparati al Bivacco Barenghi: un attimo di sosta per lasciar placare il vento imperante in quella zona. Sono bastati 15 minuti perchè il vento addivenisse a più ragionevoli consigli. Si prosegue allora fino al Col Gipiera e poi su verso la cima. A 50 metri dalla cima togliamo gli sci e saliamo a piedi. Poco sopra ci attendono appollaiati i nostri amici al riparo dal vento e con un sole caldo. In breve raggiungiamo anche noi la cima, dove si sta benissimo e dove non si finirebbe mai di soffermarsi sul panorama molto particolare di questi valloni. La discesa: primi metri a piedi poi inizia la parte in sci che è un compendio di un po’ tutte le nevi, con prevalenza di neve ben sciabile, qualche tratto breve di crostaccia (a N), alcuni tratti ripidi. Risalita di 150 per tornare al passaggio della Finestra e 20 per l’Infernetto.

Sostanzialmente si tratta di un viaggio più che di una gita, con lo sguardo che non si stanca di carpire le visioni di montagne selvagge e solitarie. Un grande saluto ai compagni di gita Claudia e Giovanni coi quali ho condiviso la salita, a Elena, MarcoT e Jimmy che ci hanno atteso nonostante le nostre numerose soste dovute anche a problemi d’attacchi. Se qualcuno ha intenzione di ripeterlo si deve adattare ai cambiamenti delle varie esposizioni.