Salita dopo “Isola che non c’è” al Pacciani. Attacco non facilissimo da reperire: bisogna costeggiare le pareti, se no la scritta incisa non si vede.
Primo tiro abbastanza balordo con qualche movimento di placca iniziale abbastanza incarognito.
L2 con traverso expo e poi molto bella la fessura di L3. Trasferimento scomodo e poi ultimi tiri nettamente più facili (rispetto al primo tiro di pari grado) ma decisamente divertenti ed estetici.
Su L4 (quello dopo al trasferimento) volendo ci si può non fermare alla prima sosta che si incontra (sul filo di spigolo) ma allungando le protezioni si arriva fino al bel terrazzino sovrastante. Da lì tiro breve di III (meglio non concatenare) e pinna finale, facile ma estetica.
Dall’uscita abbiamo raggiunto la cima del Freidour percorrendo l’ultimo tiro della Ghiro di Michelin: forse il più bel tiro della giornata, roccia da favola.
Utile un friendino viola BD per quest’ultimo tiro, altrimenti bastano ampiamente solo i rinvii.
Gran ritrovo del gemellaggio Valdarno-Val Chisone, con Mazzolo e Muge (ottimi secondi), Enri e Samu sopra di noi.