Ottima gita di ripiego, in un contesto per metà autunnale, e per metà invernale. Meno fango del previsto sulla mulattiera di partenza, anzi quasi niente, solo un po’ di foglie viscide. Il torrente lungo il quale si cammina per il primo tratto è bello pieno (in questa stagione dovrebbe essere gelato!). Poi via via alzandosi di quota, sempre nel bosco, arriva il sole. Grazie alla natura del terreno molto poroso, il sentiero è praticamente asciutto. Salita che rende sempre e in un’ora arrivo al Rifugio Melano. Da qui ho scelto di proseguire per il colle Sperina, ritenendo il percorso dal Colle Aragno un po’ più ostico con neve. Prime chiazze di neve dalla palina indicatrice a 5′ dal rifugio, non fastidiosa, che via via aumenta fino a 30 cm del Colle Sperina. Ultimo tratto con gran bombardamento di neve e acqua di fusione dagli alberi. Dal colle alla cima ambiente magico, neve che aumenta fino al mezzo metro (incontro una traccia proveniente da Talucco) e alberi ancora molto carichi! L’arrivo in vetta spettacolare, tra sole caldo, molta neve e panorama stupendo. In questa veste anche il Freiodur diventa una meta degna.
Discreto via vai di escursionisti (una decina) e temperatura da fine marzo. Ritorno dal sentiero di salita, anche se una traccia proseguiva per il Colle Aragno.
Nei prossimi giorni data la fusione di oggi, il sentiero avrà più ghiaccio che neve, specie per arrivare al Colle Sperina.