Il menù offre una vasta selezione di tiri alla portata dei golosi del grado 6 e del più piccante grado 7, con un paio di incursioni nell’8a, dedicato a chi possiede chele al posto di mani.
Spittatura non esattamente accademica, del resto la Francia è vicina e si fa sentire.
Dal 7a in su si viene a patti con il forte strapiombo, addolcito o amareggiato (a seconda delle correnti di pensiero) da scavi; la presenza dei rinvii fissi aiuta un pelo nella progressione e nello smontaggio della via, anche se poi tocca guardare la propria corda con un misto di compassione e tenerezza.
AVVERTENZA: i fissi sono costituiti da moschettone, fettuccia e maillon, questi ultimi due andrebbero sostituiti (non tutti, alcuni sono proprio in buono stato), la fettuccia per evidente usura, il maillon anche perché in alcuni casi si tratta di quelli piccolini che i più usano per attaccare il sacchetto della magnesite all’imbrago.
Tiri da consigliare fortemente: si scende in cantina a sorseggiare della buona “Grappa Cembra” 6b, leggendo le pagine a forti tinte del “Codice da Vinci” 7b.
La falesia ha riscosso grande successo per la grande affluenza e non ci si dava mai fastidio, i tiri sono tanti e le chiacchierate si fanno volentieri.