Francesetti (Punta) e Pointes de la Piatou Via Normale da l’Ecot per il Passo delle Disgrazie

Francesetti (Punta) e Pointes de la Piatou Via Normale da l’Ecot per il Passo delle Disgrazie
La gita
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4 06/07/2014

Nonostante le previsioni meteo che non erano molto favorevoli tra Valle d’Aosta e Piemonte, riguardando tutto con attenzione, ho notato che Meteofrance dava una mezza giornata con meteo accettabile per la Vanoise e in particolar modo tra Lanslebourg e il Col de l’Iseran, così ho modificato in corsa la meta che avevo in mente, spostando la mira dalla Val Formazza alla Vanoise, rispolverando una meta che da tempo era in…lista d’attesa! Proposta la nuova meta agli amici interessati, siamo partiti in 5 su 8 possibili, e quello che mi ha fatto piacere…persone decise e motivate, come il sottoscritto! Lasciati a casa gli eterni indecisi, siamo partiti sabato mattina e arrivati a l’Ecot nel primo pomeriggio. Saliti comodamente al Refuge des Evettes, su ottimo sentiero in poco più di 1,30 ore e guardandoci intorno per goderci ambiente e panorama. Buona l’accoglienza al Refuge des Evettes, che troviamo praticamente pieno…segno che non eravamo solo noi a muoverci e probabilmente le previsioni meteo non erano così pestilenziali come qualcuno credeva…! Ottimo il trattamento ricevuto e anche la qualità della cena, un po’ meno la sistemazione in camera, dove eravamo piuttosto stretti, in 5 su una fila di tavolato da 4 persone…dove riuscire a dormire era una pia illusione! Ma per il resto niente da dire, 35 euro di mezza pensione per soci CAI pagati, molto più economico di tanti rifugi italiani! Fatta colazione alle 5,00, ci siamo messi in cammino alle 5,40 con una giornata decisamente bella ed il cielo sereno…un inizio di giornata che da ulteriore carica ed entusiasmo! Siamo scesi per circa un centinaio di metri di dislivello, superato il caratteristico ponte romano, abbiamo individuato la partenza su una facile placconata (con due ometti ben visibili) l’itinerario più diretto per salire verso il Mont Seti, oltre a noi salgono 22 francesi, in buona compagnia quindi! Siamo saliti bene e guadagnando quota rapidamente, la traccia di sentiero è sempre ripida, sale su placconate, roccioni, pendii detritici e qualche macchia di neve, ammirando il primo sole del giorno sull’Albaron di Savoia, davvero imponente visto da questo versante! Saliti senza pestare neve fino a 2870 m. sul dossone dove si apre la visuale sul magnifico laghetto glaciale du Grand Mean e sulla Punta Francesetti, visibile solo da questo punto in avanti. Davvero spettacolare la conca glaciale dove si trova il laghetto, con annessa seraccata che piomba sul laghetto….un piccolo ghiacciaio Perito Moreno in miniatura. Qui inizia anche la parte alpinistica della salita, messo piede sul Glacier du Grand Mean ci leghiamo in cordata, io con Simona e Daniele, e Davide con Enrico. Il ghiacciaio è in ottime condizioni, neve compatta e dura nonostante lo zero termico abbastanza elevato. Ci siamo legati in cordata per scrupolo e per precauzione, ma data l’assenza di crepacci e con le condizioni attuali si può anche salire slegati senza particolari problemi. Siamo saliti prima con un diagonale verso sinistra e poi entrando nella valletta che conduce al Colle delle Disgrazie fino a pochi metri dal colle. Noi siamo saliti sfruttando un bel canale-rampa che passa pochi metri sotto il filo della cresta Sud-Est della Francesetti, con un bel tratto a 40° su neve ottima, superato il canale la traccia traversa pochi metri sotto il filo di cresta raggiungendo la cresta più in alto, a pochi minuti dalla cima, che abbiamo raggiunto per facile crestone innevato fino all’ometto di pietre della cima. Nella parte alta in qualche breve tratto si sfondava leggermente, ma la neve ha sempre retto bene per fortuna. Una volta arrivati in cima, sì è annuvolato rapidamente ed è salita pure la nebbia, negandoci la gioia di poter ammirare un panorama che sarebbe stato spaziale. Siamo saliti in circa 4 ore, contando le soste per i servizi fotografici e guardarci intorno. Ci siamo trattenuti circa un’oretta in vetta, oltre a noi erano presenti una decina di francesi. Qualche foto individuale e di gruppo in cima e poi abbiamo iniziato la discesa. La neve ha retto molto bene nel pendio-canale e nei tratti ripidi, una volta arrivati nella conca sottostante il Passo delle Disgrazie la visibilità è migliorata e la nebbia si è diradata, poi mentre scendevamo sul ghiacciaio è rispuntato il sole. Nessun problema per scendere fino al rifugio e poi a fondovalle, la neve ha tenuto bene…il meteo pure, tempo variabile con alternanza tra schiarite e annuvolamenti…ma dei possibili e previsti temporali pomeridiani…nemmeno l’ombra, meglio così!

Una salita decisamente bella e di soddisfazione che si è svolta in un ambiente glaciale di alta montagna veramente superlativo e incantevole, peccato solamente per il mancato panorama dalla cima altrimenti sarebbe stata una salita da cinque stelle!! Una montagna che consiglio vivamente a chi ama le salite su ghiacciaio e i grandi ambienti glaciali d’alta quota, merita sicuramente una frequentazione maggiore da parte degli alpinisti italiani. Al rifugio e in cima eravamo gli unici italiani presenti infatti. Oggi la Francesetti era gettonata, una trentina di persone in cima! Le condizioni per salire le varie cime dei dintorni, Bonneval, Levanne e Albaron sono ottime….vale la pena di approfittarne! Uscita del Gruppo Camosci del CAI Ligure di Genova, oggi oltre al sottoscritto erano presenti Enrico M., Davide I., Simona I. e Daniele P. (il professionista delle foto di paesaggio e autore di libri fotografici), con una simile compagnia è sempre un vero piacere andare in montagna e fare delle belle salite!

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