Diecimilatrecentoquarantaquattro piedi. Saliti dopo aver raggiunto la Punta delle Traversette (vedi relazione) e passati dall’omonimo colle. Dopo i ruderi del baraccamento, bisogna usare le mani per salire un tratto di pochi metri, ma molto aereo: subito dopo occorre scendere per altrettanti pochi metri (meglio portare una corda da attaccare allo spit) ad una cengia lato val Po e poi è fatta.
Panorami limitati dalle solite nebbie, ambienti suggestivi.
Per la discesa, dopo aver raggiunto Pian Mait, siamo andati a sinistra verso il Col d’Armoine, utilizzando un sentiero balcone (di cui ignoravo l’esistenza) che in un breve tratto è attrezzato con catene: poco prima del colle, piegando a destra, un altro segnatissimo sentiero ci ha riportati sull’itinerario per Pian del Re.
Stambecchi a go-go.
Con la essenziale compagnia di Gian Mario