Fourà (Punta) dal Lago Losere

Fourà (Punta) dal Lago Losere
La gita
andrea81
4 18/08/2023
Accesso stradale
ottimo, parcheggio a bordo strada

Salito fino alla cima escursionistica con la croce.
Percorso di andata effettuato lungo la bella mulattiera reale che dal Lago Losere compie un lungo traverso senza salire mai, fino al bivio (non indicato ma abbastanza evidente) poco sotto dell’Alpe Comba. Da qui si seguono ometti in gran numero che consentono di guadagnare la balza superiore dove troviamo le immense bancate rocciose levigate da antichi ghiacciai, molto piacevole questo tratto. Poi la morena sotto la Punta Fourà abbastanza comoda da attraversare; io sono arrivato già un po’ più alto rispetto al colle di Punta Fourà, comunque ci sono numerose tracce che si possono seguire.
Dal colle alla cima, inizialmente è meglio restare sul crinale spartiacque con il vallone del Gran Etret, si sale bene su gradoni poi su una buona traccia nei detriti fino circa a metà del pendio. Qui bisogna spostarsi verso destra quando il terreno degrada e diventa esposto, mentre stando al centro del costone si riprende a salire tra facili roccette (I) sempre seguendo i molti ometti (se non se ne vedono si è fuori percorso).
Si arriva così sotto la paretina rocciosa da superare, io ho girovagato un po’ per trovare il passaggio meno ostico (in ottica discesa) e l’ho trovato: raggiunto un grosso parallelepipedo con ometto, ho traversato verso sinistra in un ampio terrazzo di pietrame, dove ho notato un piccolo diedro che va superato in aderenza verso sinistra per accedere ad un secondo terrazzo (passo di II aereo ma non esposto). dal secondo terrazzo si riprende a salire su gradoni rocciosi di I raggiungendo un piccolo “menhir”. Da qui in pochi passi si è alla croce di vetta senza più problemi (la si vede solo all’ultimo).
Discesa con cautela nella parte rocciosa (le pietre paiono stabili ma meglio sempre verificare).
Raggiunto il colle sono salito poi alla Cima Meridionale di Seiva, prima di proseguire il percorso ad anello, scendendo per l’enorme altopiano detritico costellato di laghetti verso il vallone sotto la Punta Violetta, e da qui su vaghe tracce di sentiero ai bei Laghi della Civetta e quindi all’auto chiudendo il giro. In caso di nebbia il percorso di discesa può essere un po’ più ostico ma ci sono comunque numerosi ometti segnaletici.

Tanti animali, nessun umano. Giro molto selvaggio, ottimo segnale telefonico su tutto il percorso.

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