L’ultima via cordata creata da Paschetto è interessante soprattutto da un punto di vista storico: per raggiungerla si passa infatti davanti ai ruderi della miniera Gianfranco, e si percorre l’antica strada per la quale, all’inizio della coltivazione, veniva trasportato verso valle il talco. Nel complesso l’itinerario è abbastanza continuo su difficoltà di II-III, e si percorre in circa un’ora in conserva protetta da 10-15 metri (in questo modo si hanno sempre almeno due ancoraggi fra il primo e il secondo). Posso esseri utili un paio di rinvii, per assicurarsi ai punti di sosta. Una volta usciti, è possibile fare una deviazione di mezz’ora seguendo il sentiero verso destra per raggiungere la stazione della funicolare di Malauro, piuttosto impressionante (di qui veniva calato il talco estratto alla Gianfranco, che raggiungeva la teleferica con una galleria).
Paschetto ha anche attrezzato alcuni monotiri (di IV grado) e una vietta di due tiri (5a) sulla parete dal cui spigolo parte la via cordata: volendo è possibile salire la via e poi spostarsi sulla via cordata per tornare al parcheggio dall’alto.
Con Eugenio, che anche stavolta si è prestato a una ravanata esplorativa.