Fleurie (Punta) traversata di cresta dalla Punta Arpisson per la Punta Coppi

Fleurie (Punta) traversata di cresta dalla Punta Arpisson per la Punta Coppi
La gita
titty79
3 31/05/2015

Gita di altri tempi..alla conquista di mete che ormai non vengono piu’ prese in considerazione per diversi motivi..lunghezza della traversata,scomodita’ della cresta, e la mancanza di notorieta’ a causa di mete nei d’intorni sicuramente piu’ gradevoli e di maggiore importanza…sono punte che fanno parte della cresta che unisce la Punta Arpisson alla Garin.
Dall’ Arpisson la cresta procede inizialmente comoda e con esposizione non importante, ma poco dopo bisogna gia’ fare i conti con canalini scomodi, resi ancora piu’ scomodi da piccoli ma ghiacciati nevaietti.
immediatamente la cresta assume carattere alpinistico, anche se ogni tanto, a tratti alternati, diventa piu’ camminabile, ma comunque sempre piu’ esposta e scocesa.
Per arrivare alla Coppi sono presenti diversi passaggi, tra il II° ed uno che arriva anche a superare il III°..roccia comunque ottima e divertente, ben appigliata, fessurata e non scivolosa…la prosecuzione e’ da considerarsi abbastanza buona ed accettabile fino alla Torre di Arpisson.
Da qua in poi la situazione si capovolge, la consistenza della roccia cambia, così come ancor di piu’ l’esposizione e la scomodita’ del percorso di cresta..molti piu’ passaggi aerei e roccia non un granche’ stabile, fino a giungere alla punta Fleurie, con un ultimo passaggio a filo di cresta con massima esposizione da fare impressione e che porta all’attacco della cresta finale.
la traversata e’ stata complicata ulteriormente dalla presenza di altri piccoli nevai con parti ghiacciate e tratti che coprono rocce ripide e levigate..abbiamo cercato di tenere il piu’ possibile il filo di cresta per evitare i gia’ innumerevoli sali e scendi obbligati..e proprio a causa di questi e della complessita’ della cresta, la resistenza fisica ha avuto un certo limite, ma per lo meno al raggiungimento della quarta punta, che ha coinciso con la parte di discesa a ”sorpresa” un po’ piu’ ”umana” ma non comunque banale, raggiungendo nevai ancora estesi in un valloncello morenico, che ci hanno permesso di scedere piu’ velocemente e comodamente fino alle bastionate erbose che ci hanno poi portato ad intercettare il sentiero alto del vallone del Grauson.
Gita che va ad incrementare il mio allenamento sotto diversi punti di vista, faticosa ma appagante, com molta arrampicata ed esposizione, per raggiungere delle vette che si distinguono in modo modesto e grazie alla presenza di ometti a dare loro un poco piu’ di visibilita’..
come sempre un grazie all’amico Enzo per la sicurezza del percorso e per i consigli nell’affrontare fasi tecniche un po’ piu’ pesanti

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