Eyssina (Pointe de l’) per il Col du Crachet e la cresta Sud

Eyssina (Pointe de l’) per il Col du Crachet e la cresta Sud
La gita
ste_6962
4 05/04/2010
Accesso stradale
arrivati senza problemi al Col de Vars, strada pulita.
Osservazioni
Nessuno
Quota neve m
1700

Per sfruttare a dovere l’unico giorno decente del ponte di Pasqua, dopo una telefonata con Massimo abbiamo individuato la meta da salire : la Pointe de l’Eyssina ! Nonostante gli allarmanti bollettini nivologici…era una delle poche salite fattibili anche con un rischio medio-alto. Arrivati al Col de Vars osserviamo con attenzione i pendii nevosi e il vallone di salita…ma il manto nevoso è ancora vergine, zero tracce di passaggio. Effettivamente è presente davvero molta neve recente, farina caduta nei giorni scorsi quando è passata la perturbazione, osservando in alto la cresta non notiamo molte cornici e il nostro pensiero va al ripido pendio che troveremo sotto il Col du Crachet…sarà fattibile ? Non sarà pericoloso ? Comunque, bando alle ciance e alle preoccupazioni…decidiamo di partire e fare un tentativo, tanto fino alla conoide del pendio-canale che scende dal Col du Crachet non ci sono problemi di sorta. Fin dall’inizio la marcia si rivela faticosa, come ha scritto Massimo la neve è farinosa e molto recente, si sfonda quasi sempre, tranne rari e brevi tratti dove il vento ha modellato una crosta abbastanza dura che…regge il nostro passaggio ! Noi saliamo prima a destra e poi a sinistra l’ondulato vallone iniziale, poi pieghiamo gradualmente a destra fino a raggiungere l’imbocco del vallone con il ripido e insidioso tratto che porta verso il Col du Crachet o alla quota 2651 m. La neve ci sembra in condizioni accettabili, la tenuta della neve è discreta e appena si inizia a acquisire pendenza ci rendiamo conto che tiene e regge il peso del nostro passaggio senza rischiare di staccare dei lastroni. Con progressione faticosa, e alternandoci a battere la traccia, saliamo il famigerato pendio (40° di pendenza, e forse un breve tratto più ripido)tenendoci al centro, e poi volgendo verso destra raggiungiamo un tratto meno inclinato e raggiungiamo la spianata costituita dalla quota 2651 m. Fin qui eravamo abbastanza al riparo, poi si alza un fastidioso vento che ci accompagna durante la salita. Per fortuna in cresta c’è decisamente meno neve, e troviamo una neve lavorata dal vento, dura e abbastanza compatta, a parte qualche accumulo dove si sfonda direi che si sale bene. Il paesaggio che si apre davanti ai nostri occhi è veramente spettacolare, la bella cresta nevosa che porta alla nostra cima, ma anche un panorama e un contesto ambientale…superlativi !! La nostra salita è proseguita lungo il filo di cresta, con un breve aggiramento a sinistra dell’elevazione rocciosa della quota 2736 m. La parte finale è il “pezzo pregiato” della gita…una bella cresta nevosa con alcune cornici rivolte verso il Vars. Nell’ultimo tratto tolte le ciastre, e calzati i ramponi siamo saliti in cima, superando un tratto finale con un breve risalto e una crestina aerea da non sottovalutare, sopratutto in presenza di insidiose cornici rivolte verso destra. Nel tratto finale neve ghiacciata, davvero piacevole l’arrivo in vetta, non certo molto spaziosa..! La giornata era limpida, visibilità perfetta e panorama favoloso e sconfinato…dalle Alpi Marittime con i Gruppi del Matto e Argentera, ai più vicini Brec e Aiguille de Chambeyron fino al Massiccio Ecrins-Pelvoux…e in lontananza addirittura il luccicante calottone del Monte Bianco !! E’ stata lunghetta e faticosa arrivare su questa cima, oltre 4 ore e un bel mazzetto, ma il fulgore osservato dalla cima, la bellezza della montagna e del percorso seguito ci hanno ampiamente ripagato di ogni fatica fatta !! Purtroppo il vento e la temperatura rigida non ci hanno consentito di rimanere molto in vetta, ma ho avuto il tempo per poter fare il mio solito servizio fotografico, e direi che ne valeva la pena se date un’occhiata alle foto inserite..! Oggi eravamo presenti solo io e Massimo, nessun incontro fatto, zero persone salite. Abbiamo visto scialpinisti salire sulle vicine Tete du Crachet, Tete de Paneyron e Grand Combe. Se non fosse per il mazzo che ci siamo fatti e per la neve non proprio ideale per la salita…sarebbe una gita che valuterei tranquillamente…10 stelle e non 5 !! Ma tenendo conto di tutto il mio gradimento e la valutazione che esprimo è comunque alta…e non potrebbe essere diversamente ! Poi, per quanto mi riguarda, non ero al massimo della mia condizione, sono partito da casa con raffreddore e mal di testa, ma nonostante questo sono arrivato bene in cima…senza dover sudare le proverbiali sette camicie ! E’ una montagna poco frequentata e conosciuta, ma merita decisamente ! Andateci e vi divertirete !

Per la valutazione inserita da Massimo sono d’accordo è un buon BR, ma sia il vallone ripido per arrivare alla quota 2651 m. che il tratto finale della cresta Sud secondo me sono da considerare OR. Un bel lunedì di Pasquetta e una gran bella gita fatta in compagnia di Massimo di Savigliano, ottima la sua compagnia !

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