Estrop (Tete de l’) da La Foux d’Allos, anello versanti SE – Ovest

Estrop (Tete de l’) da La Foux d’Allos, anello versanti SE – Ovest
La gita
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5 22/05/2016
Accesso stradale
strade perfettamente agibili senza alcun problema

Una delle montagne principali di questo angolo della Valle Ubaye che non avevo ancora salito e la voglia di fare due passi da queste parti era presente da tempo nei miei pensieri. Ecco quindi una bella meta per trascorrere un felice weekend in questa zona.
Arrivati a La Foux d’Allos nel pomeriggio di sabato 21 maggio ci siamo incamminati lungo il sentiero per il Refuge de l’Estrop che passa per il Col de l’Estrop o Baisse de l’Auriac. Il sentiero è ben tracciato ed ottimamente segnalato, con tanto di cartelli indicatori presenti ad ogni bivio. La prima parte della salita si svolge in un bel boschetto, poi su terreno prativo ed quindi un valloncello detritico, che in alto, presenta circa 150 m di dislivello su terreno innevato che si sale però bene senza dover utilizzare i ramponi. Il Vallon de l’Auriac è piacevole e rilassante. Una breve sosta al colle, e poi si scende sul versante opposto (lato Vallon de la Blèone) su alcuni gradini rocciosi e poi una vasta pietraia, non sempre agevole, ma con il percorso ben indicato da segni rossi e ometti. Un lungo traverso su terreno detritico e una ripida discesa ci hanno quindi portati al Refuge de l’Estrop, dove pernotteremo. Ottimo l’impatto con Olivier il rifugista, ottimi il trattamento e la sistemazione. Anche la cena pur essendo in Francia non è stata male. In rifugio oltre al nostro gruppo sono presenti una ventina di persone. Il giorno seguente, ci mettiamo in cammino verso le 6.00. Giornata spaziale e temperatura gradevole, insomma è un invito a mettersi in marcia! La risalita del versante SE della Tete de l’Estrop si svolge inizialmente su un buon sentiero che risale una ripida china erbosa e detritica, ben indicato da segnavia rossi e ometti. La progressione è piacevole e per niente faticosa. nella conca sotto la Tete de Chabrieres a quota 2550 m iniziano i primi nevaietti, e a 2600 m. la copertura nevosa è ormai costante. La neve è compatta e portante, dopo un breve tratto decidiamo di salire con l’ausilio di piccozza e ramponi. Un percorso sempre gradevole, tra dossi, avvallamenti e rampe che portano sotto la verticale della cima, dove un bel traverso porta all’inizio della facile cresta terminale. In questo tratto oltre a noi sono saliti una decina di scialpinisti, il tratto su neve era ben tracciato e la pista era sempre presente. Si tratta di una montagna piuttosto frequentata a quanto sembra. Solo un breve tratto prima di raggiungere il colle alla base della cresta terminale presentava neve un pò allentata e abbastanza faticoso per qualche sprofondamento. La bella e facile cresta finale era nuovamente con neve dura e compatta, da ramponi! Una gita piacevole e davvero interessante direi! Una piacevole scoperta e una conferma, per quanto mi riguarda è difficile rimanere delusi quando si viene in Valle Ubaye! Altra zona e altra cima consigliabili, da salire quando è ancora innevata, molto più interessante che in veste estiva quando è una vastissima distesa di pietrame meno piacevole e appagante da percorrere! Siamo saliti in circa 3 ore dal rifugio. Ci siamo concessi 1 ora di sosta in vetta e poi siamo scesi lungo il versante Ovest, trovando neve un pò meno compatta per via della temperatura piuttosto elevata, con alcuni saliscendi e un bel traverso finale, prima di raggiungere il colle della Baisse de l’Aiguille. Da qui un bel canalino (piuttosto ripido) trovato con neve in buone condizioni ci ha portati velocemente nella conca sottostante, dove un buon sentiero, con una serie di tornanti e una stradina sterrata hanno condotto il gruppo nuovamente a La Foux d’Allos. E’ stata l’occasione per fare l’anello (davvero interessante!) come avevo letto su un sito francese. Ottima scelta e ottima gita sotto tutti i punti di vista, gradimento totale quindi. Decisamente raccomandabile!

Due belle giornate trascorse in Valle Ubaye, una piacevole uscita su neve del Gruppo Camosci del CAI Ligure Genova. Organizzata dal sottoscritto, con 5 partecipanti : Davide, Maria Carla, Anna Maria, Alessandro, Luigi C. Gruppo affiatato e compagnia ideale, meglio di così non avrei potuto chiedere.

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