Entrelor (Cima di) e l’Aouillè dai Piani del Nivolet per Pian Borgnoz

Entrelor (Cima di) e l’Aouillè dai Piani del Nivolet per Pian Borgnoz
La gita
giuliof
4 06/09/2014

A questa gita già non banale di suo ho aggiunto una variante di salita senza passare dal Pian Borgno, ma attaccando i pendii direttamente a circa metà della sterrata (ripide tracce ed ometti), in tal modo la possibilità di avvistare animali aumenta ulteriormente. Così attraverso vari saliscendi, pietraie e dorsali minori ho giocato un po’ a cercare il percorso utile alla salita avendo con me solo una vecchia I.G.C. 3 dove era ancora segnato il sentiero ad oggi inesistente e con l’intrigo di canali presenti non è cosa immediata. Molto utile la presenza di ometti nei due rami alternativi per giungere ai piedi del ghiacciaio e nei vari passaggi chiave intorno alle umide placche gialle. Salito dalla destra idrografica e sceso dalla sinistra per rientrare come da relazioni, passando dal lago e costruzioni varie. Incontrato solo un escursionista a 200 m sotto la cima che aveva rinunciato per via delle rocce bagnate nei pressi della cornice, con un paio di pedule non si è fidato passare. Giunto al colletto osservo che in effetti la cornice invade la fascia di rocce sulla sinistra e complice la nevicata mista grandine della notte precedente, non è molto raccomandabile passare di lì, il fronte del nevaio è invece molto duro e verticale per essere gradinato senza attrezzatura. Per dare un’occhiata al contesto che mi è del tutto sconosciuto salgo quindi un camino roccioso sul II/III^ di roccia giallastra friabile sulla destra, di quella che per avere una presa buona bisogna staccarne 10, sono pochi metri e alla sommità c’è pure un vecchio chiodo con anello di calata. A questo punto pesto per bene la neve in quella che sembra la terminale del ghiacciaio, ci salgo sopra e l’attraverso quasi in piano fino alle facili rocce che mi portano sulla comoda cima. Da qui passo senza problemi all’ Auoille e ritorno. Non deve ingannare il modesto dislivello, questa salita è stata abbastanza impegnativa dopo una serie di tremila estivi più o meno rubacchiati; faticoso il tratto di sfasciumi misto a fango per guadagnare il colletto. Oltre ai numerosi branchi di ungulati e marmotte ho avvistato un rapace di grossa taglia che volteggiava sopra di me, per un attimo è stato tanto vicino da farmi sentire il fruscio e da oscurare il sole quasi da sembrare un aliante. Temperature ideali e meteo non perfetto ma accettabile, dopotutto i panorami di questa zona ormai li conosco e va bene così.

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