anello molto remunerativo e abbastanza impegnativo per lunghezza e dislivello che ci ha saziati di fatica e di emozioni. noi abbiamo percorso la bella variante del colletto del vallonasso (come riportato sul libro “Charamaio” di Bruno Rosano). Il manto nevoso è di ridotto spessore ma tale da garantire la percorribilità del giro in sicurezza e divertendosi abbastanza in discesa. La neve nella prima discesa dal colle d’enchiausa verso il biv. bonelli è crosta da vento dura (nel primo tratto ripido si scia su lastroni da vento), nelle conche è presente anche della farina(poca ea tratti tendente alla crosta) riportata dal vento(no pietre). La risalita al colletto del vallonasso, da percorrere più agevolmente nelle attuali condizioni con gli sci in spalla, è ripida e risulta breve se ci si mantiene il più possibile in quota dalla selletta sotto la severa parete nord dell’auto vallonasso poco oltre il bivacco bonelli. la discesa dal colletto del vallonasso avviene su una cengetta esposta con poca neve portante. La discesa da Il colletto è nella prima parte su neve umida primaverile (iperlavorata), nella seconda su crosta da rigelo portante che permette con una sciata leggera di non toccare le molte pietre comunque ben evidenti. da quota 1840 m. meglio seguire la stradina con neve dura per poi tagliare sui bei prati finali sciando tra erba e neve, come a maggio… speriamo che nevichi…
gita effettuata con lo “zio titancarbon” tornato in gran forma, il “ciat” pierbiagio e la vecchia volpe sergio detto la “locomotiva”.