Emilius (Monte) Via Ferrata

Fatta per la nuova “variante” alla ferrata tradizionale.
La variante va intesa assolutamente come via lunga alpinistica, direi PD+/AD-, con cavo di sicurezza fisso. Diedri camini placche da fare in aderenza dulfer: c’è tutto 🙂
Va affrontata solo con qualche nozione di movimento alpinistico. Totale mancanza di scalini o altri aiuti, lo stesso cavo a volte passa un po’ fuori via perciò non è possibile tirarsi su a forza di braccia. Bisogna arrampicare.
Roccia mediocre, le guide hanno fatto un magnifico lavoro di pulizia e disgaggio: basta uscire di mezzo metro dalla via e ti resta tutto in mano. In ogni caso è una via alpinistica, bisogna sempre tastare, c’è sempre qualcosa che si muove o persino salta via .
Attenzione a un enorme masso ormai staccato e che rimane in posto solo perché pizzicato sotto il cavo (l’ho segnalato al rifugio), a q. 3250 , quasi alla fine della variante. Purtroppo sembra messo lì apposta per aiutarsi ad uscire da un diedro. Fare molta attenzione perché ha dimensioni tali da schiacciare una persona se cade, casco o nn casco.
Per chi preferisca, i fittoni del cavo di sicura terminano con la coda di porco, perciò è anche possibile salire in conserva protetta.
Personalmente me la sono goduta molto più del tratto seguente fino all’Emilius, che al confronto è una banale ferrata con tanti scalini.
Panorama spaziale dalla cima.
Il sentiero in discesa al passo dei cappuccini è seppellito dalle frane in più punti ed è facile perderlo. cercare di stare intorno al filo di cresta senza lasciarsi tentare dal sentiero che si allontana a sinistra scendendo (come ho fatto io). Dal colle dei Capuccini fare molta attenzione: stare in cresta e percorrerla lentamente guardando verso il basso dall’altra parte, ci sono molte tracce ma quella buona (segnata qualche metro sotto la cresta da pennellate gialle e ometto) non è minimamante segnata sulla cresta, e ci si arriva per un tratto ripido, a prima vista ostico ma poi si riesce a scenderlo.
Di lì in poi il sentiero è evidente.