Non avevamo prenotato il rifugio pensando ci fosse poca gente ma arrivati a pre de madame carle troviamo il mondo… Al bar ci dicono ridendo che sicuramente il rifugio è pieno, non dandoci per vinti chiediamo lo stesso di telefonare. Ci rispondono dicendo che possiamo dormire per terra in sala da pranzo, perfetto si parte! La prossima volta prenoteremo di sicuro! Il sentiero è iper segnato e iper affollato fino al Refuge du Glacier Blanc, poi diventa un po’ più piccolo e sgombro di gente. Ghiacciaio in buone condizioni. Al Refuge des Ecrins sono davvero molto gentili e ospitali, si sono pure sforzati di parlare in italiano, cosa assai strana per i nostri cugini d’oltralpe:) Per essere un rifugio d’alta quota ho trovato il cibo ottimo.
Sveglia alle 2.30 e partenza poco dopo, una miriade di frontali sul ghiacciao che sembrava di vedere torino di notte, quasi tutti sono andati alla barre o al dome. Le condizioni sono ottime, in basso poco rigelo ma si camminava lo stesso bene, in alto neve abbastanza dura. La cresta ce la immaginavamo più facile ma forse l’esposizione ci ha fatto sembrare tutto più difficile… Tante persone sulla cresta con inevitabili incroci rocamboleschi tra chi saliva e chi scendeva. Dopo essere passati per il Dome abbiamo iniziato l’interminabile discesa. Il tempo si è mantenuto ottimo, la mattina visto qualche lampo in lontananza, in cima tutte le altre montagne erano avvolte in formazioni cumuliformi e incredibilmente sugli ecrins niente! Cordate anche sul canale alla Barre Noire, diretta nord della Barre Des Ecrins non tracciata.
Con il mitico Riccardo sempre in forma a condividere un bel gitone