Cima molto bella e dal profilo elegante. Il tratto finale dal Gran Roc non sarà particolarmente difficile ma richiede prudenza perché è piuttosto esposto su entrambi i versanti. La neve caduta nei giorni precedenti ed ancora presente ha richiesto solo qualche attenzione in più. Come scritto da altri le pietre poste sotto la cuspide sommitale agevolano parecchio il superamento dello scalino roccioso, soprattutto a chi non è proprio alto di statura. Il percorso per arrivare sul Gran Roc è abbastanza lungo e con alcuni tratti che sono decisamente ripidi e su terreno detritico. Dalla vetta panorama notevole malgrado le spesse velature ed un po’ di nuvolaglia. Abbiamo pernottato al Refuge du Fond d’Aussois e da questo, fortunatamente, c’è un sentiero non segnato ma piuttosto evidente e con moltissimi ometti che permette di raggiungere il sentiero per il Colle senza perdite di quota. Rifugio carino, gestori cordiali e disponibili ma, essendo strapieno, abbiamo dovuto dormire nel vecchio rifugio, in un angusto locale umido e freddo, senza luce e senza servizi igienici. Cena quantitativamente abbondante ma la qualità è quella solita dei Rifugi francesi. Incontrato un escursionista, italico, sul Gran Roc e molti altri sul sentiero del Colle. Segnale di operatore locale sul Gran Roc. Con Fausto e Michele, detto anche “Durin de la Vanoise”.