- Accesso stradale
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Il ricovero Ferreri non poteva mancare nella mia collezione e pertanto oggi, da solo, ho deciso di affrontare questa impegnativa salita. Primo tratto fino al torrente Gura si segue il sentiero che porta al rifugio Daviso. Prima di attraversare il torrente sul secondo ponte ci sono a destra le indicazioni per la salita al Ferreri. Primo tratto subito ripido ma ci sono corde e catene che facilitano il percorso. Poi il sentiero inizia a salire ripidissimo fra erbe alte e fitti cespugli tanto che si fa fatica a vedere dove si mettono i piedi (per fortuna qualcuno – che ringrazio –ha pulito un po’ il sentiero tanto che i segni si vedono abbastanza facilmente). Con percorso sempre malagevole si arriva finalmente ad un grosso ometto che precede di poco il ricovero. Dal Ferreri il sentiero prosegue sulla destra con andamento pianeggiante fino a superare due torrenti alimentati dal ghiacciaio sovrastante che si attraversano – in questo periodo – senza problemi. Un ultimo tratto in salita porta al Rifugio Daviso. Molto gentili i gestori che mi hanno offerto un bicchiere di the caldo. Il ritorno l’ho fatto sul sentiero normale per il rifugio, raggiungendo il bel Gias Gran Pian, poi il Gias Milon e ricongiungendomi al sentiero percorso all’andata dopo aver attraversato un ponte sul torrente Gura.
E’ consigliabile salire al Ferreri e scendere dal Daviso perché se fatto inverso il tratto dal Ferreri può diventare abbastanza pericoloso, soprattutto se bagnato.
Incontrati diversi escursionisti che salivano al Daviso, mentre nessuno al Ferreri.
Visto un capriolo. Giornata con qualche nube ma nel complesso bella.