Gita complicata sin dall’inizio: a jesolo code per l’uscita dalle discoteche alle 3.30am, fermato da polizia per controllo con relativa multa per mancanza di documenti (e palloncino!!), strade interrotte, deviazioni varie, bar chiusi ovunque….
Lasciata la macchina al ponte della Marogna anche l’avvicinamento è complicato da subito, perchè il torrente con mille curve ha occupato l’intero letto della valle, costringendoci a continui guadi (anche togliendoci le scarpe) e vari passaggi decisamente “molto umidi” in prossimità della fascia rocciosa. Luca, forse per il caldo, nel torrente decide invece di caderci dentro del tutto..
Insomma per giungere al vallone superiore ci mettiamo quasi 3 ore (in inverno max 1h..)
Da qui il canale è invitante, ma appena posati i piedi sulla neve questa si presenta compatta, ma estremamente scivolosa e “azzoccolante”, per via di un sottile strato superiore di neve inconsistente: un passo e un colpo con la piccozza ai ramponi, altro passo e altro colpo ai ramponi…
Giunti a quota 2700, circa a 2/3 del canale, ci aspetta un altro passaggio di torrentismo involontario in prossimità di un piccolo balzo roccioso, dove però un appoggio mancato fa fare a luca un volo di qualche metro, per fortuna senza conseguenze. Quindi rapido consulto e di proseguire non ne ha più voglia nessuno dei due (vengono giù dal canale anche un po’ troppe pietre..). Imbastiamo allora una calata su corpo morto con una provvidenziale vecchia piccozza incontrata sul posto, e togliamo velocemente le tende. Velocemente si fa per dire visto che il rientro è pure infinito.
Già mi mancano gli sci.