Cristalliera (Punta) Canalino Nord Ovest del Torrione

Cristalliera (Punta) Canalino Nord Ovest del Torrione
La gita
abo
05/05/2019
Accesso stradale
Senza problemi fino a Seleiraut

Partenza dal Seleiraut poco dopo le 6, cielo abbastanza plumbeo, vento freddo e teso e spolverata di fresca della notte: bene ma non benissimo insomma. Le temperature rigide ci fanno optare per non prendere le ciaspole, scelta che si rivelerà azzeccatissima, visto che le prime chiazze di neve le troveremo al Lago Laus e riveleranno un rigelo potente. Sfruttando un vecchio sentiero saliamo in modo diretto al Lago La Manica e indossiamo ramponi ecc. Neve perfetta per la salita: dura e con una spruzzatina di fresca sopra. All’attacco dello spigolo Bianciotto andiamo a sx ed entriamo nel freezer. La prima parte di canale è facile e con bella vista sul dark side del torrione centrale. Poco oltre l’attacco delle vie “Fessura W” e “Marco e Giuliano” troviamo la prima fascia rocciosa, ora quasi completamente coperta di neve ma con 2 passaggini di misto per nulla banali. Alla base del muro che costituisce il “crux” della salita ci sono 3 alternative: il socio prova ad insistere nel provare la fessura sulla dx, poco inclinata e in ghiaccio, ma a me pare poco proteggibile e quindi mi dirigo verso il muretto di ghiaccio sulla sx. Quindi non fidandomi a proseguire sulla dx (camino ghiacciato poco proteggibile) traverso a sx sotto ad una meringa di neve (mooolto delicato) fino ad aggirare lo spigolino e trovarmi di fronte il diedro di M4 del couloir dei sospiri… e che sospiri! Per fortuna il passaggio è corto e con un po’ di fiducia nei piedi e di forza nelle braccia in breve si è fuori.. diciamo che nelle condizioni attuali più che fisicamente è difficile psicologicamente a causa delle protezioni (in 20m una vite da 10 con un paio di cm fuori, un chiodo sospetto, un eccentrico dubbio e una clessidra su una colonnina di ghiaccio).
Sosta da attrezzare in quanto quella esistente coperta di ghiaccio. Da lì il canale prosegue nevoso senza difficoltà particolari ma in un ambiente davvero bello ed estetico, tra crestine di neve e gendarmi di roccia rossastra, il tutto con condizioni di neve eccellenti per la progressione. In condizioni invernali l’uscita dalla calotta alla croce di vetta è sempre poesia pura.
Discesa rapida dal canale dei torrioni e poi giù veloci alla ricerca di un po’ di tepore e di nuove linee da salire per la prossima stagione.

Ovviamente con Marco, socio prezioso e sempre pronto a prendere bastonate e giaccate di freddo sempre con il sorriso e con la voglia di un ventenne.

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