Crana (Pioda di) da Arvogno

Crana (Pioda di) da Arvogno
La gita
larix66
4 14/12/2013

Partito con l’intenzione di utilizzare gli sci, almeno per l’avvicinamento, basta uno sguardo al percorso per decidere di lasciarli in auto e calzare le pedule. La neve, caduta abbondante a novembre, è quasi del tutto sparita a causa del perdurare delle condizioni di sereno e del vento caldo dei giorni scorsi; sono presenti residue chiazze distribuite irregolarmente lungo il percorso, affrontato oggi interamente senza ramponi. Il traverso dopo l’antecima si presenta in condizioni particolari: le rocce della cresta verso la piodata sono asciutte ma ci si arriva con troppa neve sulle suole per affrontarle in aderenza, mentre sul lato opposto, strapiombante, alcuni accumuli di neve di piccole dimensioni impediscono di valutare con sicurezza gli appoggi. Non resta che percorrere con attenzione il sottile filo di cresta. Analoga situazione nel successivo pendio più ripido, che percorro tra la roccia e la neve sospesa sul versante Ovest. Raggiunto il breve tratto orizzontale che conduce alla vetta le difficoltà terminano e cammino agevolmente su trenta centimetri circa di neve ventata, tenendo conto attentamente delle possibili cornici. Per le condizioni particolari e lo scarso allenamento ho bisogno di molto più tempo del solito per raggiungere la cima. La giornata si presenta serena alla mattina presto, per poi mostrare innocue stratificazioni mentre mi avvicino alla vetta e schiarirsi di nuovo più tardi.

A lungo assente dalle montagne a causa di vari impegni, trovo finalmente il tempo di tornare al mio passatempo preferito e scelgo per l’occasione questa importante cima. Nonostante la giornata dal meteo ideale, l’intera zona è completamente deserta; porto a termine l’escursione in totale solitudine, in compagnia soltanto dei camosci che popolano questi pendii, osservati in gran numero sia salendo che durante la discesa.

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