Curnaliot (Bec di) Goulotte Nord-Est

Sia il sentiero gia’ alla partenza come la pista del gatto arrivare all’attacco, un unico nastro ghiacciato. Vento forte da subito ma che si attenuera’ nel couloir essendo riparato. Primo salto praticamente il piu’ impegnativo di tutta l’intera linea, da alzare le antenne anche se breve il salirlo da slegato, per ghiaccio spaccoso affatto facile da gestire. Nel frattempo aveva scaricato l’ultimo deposito di ieri, una decina di centimetri prima del rigelo di questa notte. Quindi ghiaccio scoperto spugnoso gia’ dal conoide iniziale. Un po meglio la stretta goulottina centrale in quanto sensibilmente piu’ abbattuta. Ma il ghiaccio e’ rimasto tale. Parecchie le battute prima di avere poi la certezza che gli attrezzi tenessero.
Piu’ che l’ultima colata a 65°ancora in ghiaccio, dove per tempo mi accorgo della fuoriuscita di un rampone, prontamente risistemato, e’ all’uscita che ho temuto il peggio. Qui a differenza di sotto non ha scaricato, e le peste esistenti (grazie all’ottimo lavoro di battitura da parte di m.gulliver e socio di solo qualche giorno fa, per le quali va un sentito grazie da parte mia, cosi come anche per le dritte in merito alla salita sul come affrontarla al meglio), seppur colme di pulviscolo secco comunque evidenti, qui sparivano del tutto e affondare fino all’inguine prima di sentire il duro sotto tutto e’ stato tranne che piacevole viste le pendenze.

La gita non avra’ gran risalto in quanto non rispecchia certi criteri tipici delle vie moderne come in uso adesso, ma quando leggo d’antan,, ecco, subito intuisco che questa e’ la gita adatta a me..Un cordiale scambio di battute con la guida gestore del Jervis R. Boulard davanti un buon piatto di agnolotti, nel rispetto delle norme anti-covid con tanto di separe’ in plexiglas ai tavoli, e diversi ciastristi ad avere avuto la bella idea di fare altrettanto , reduci dalle loro tranquille camminate nei dintorni del rifugio.