La via è molto piacevole, il fatto che sia facile da scalare non le toglie proprio nulla. Noi con corda da 70m abbiamo unito i primi 3 (partendo però non proprio all’inizio del primo tiro, ma dal 2° spit), poi il 4° e il 5°, il 6° ce lo siamo goduto da solo e i 4 rimanenti li abbiamo nuovamente uniti due a due. Ovviamente così facendo la corda tira un po’ ma si scala bene cmq. i gradi ci sembrano giusti, il 6° tiro è il più accattivante con un paio di passaggi un po’ più da studiare. bisogna fare attenzione ai tiri 2 e 3 perché ci sono delle scaglie pronte a partire, man mano che passerrà gente verranno sicuramente bonificati…
la spittatura è perfetta, né troppa né troppo poca. Le soste sono da collegare o da fare su albero, noi abbiamo usato i cordini già esistenti perché ancora in buono stato.
La discesa è stata descritta benissimo e avviene in un ambiente incredibile tra giga-castagni/grotte/pietroni lavorati dall’acqua. Vorremmo solo aggiungere che la prima calata, quella da 10m dove c’è la corda fissa, noi l’abbiamo fatta aggiungendo un maillon dal primo spit della corda fissa, xké arrivare al secondo spit e calarsi da lì era abbastanza scivoloso, quindi perché rischiare?
L’unica appunto che possiamo fare alla via è che sarebbe da evitare dopo che ha piovuto, perché ci sono tanti piccoli passaggi su terra quà e là e ci si inzozzerebbe abbastanza.
Un grazie al chiodatore che ha aperto una bella via per tutti in un posto magico.
E un grazie a Nico che mi ha stupita in questo periodo insolito per arrampicare!