Albard, Coudrey (Monte) – Paco Ramirez

Albard, Coudrey (Monte) – Paco Ramirez
La gita
giuliof
4 11/11/2017
Accesso stradale
ok albard di bard

Dopo aver percorso la Table de Roc decidiamo di salire finalmente quassù per dare un’occhiata a questa via di cui quasi mai si sente parlare e della quale in rete si trova poco o nulla; l’idea mi frullava per la testa da qualche mese ed oggi la giornata, le condizioni meteo ed il socio erano proprio quelli giusti. Giungendo dal sentiero si trova subito una freccia che indica la via il cui attacco è pochi metri più in alto verso destra. I primi metri si presentano un po’ muschiati con molti rami a ridosso delle rocce e vari ciuffi d’erba a ricoprire gli appigli delle fessure. Un po’ in salita e un po’ in calata ripuliamo quanto ci viene a tiro in modo da renderla un minimo fruibile; grazie a seghetto e cesoie che questa volta non ho dimenticato, levando molti rovi e cespugli di rosa canina, e ne rimangono ancora per i prossimi ripetitori. Da subito ci stupisce l’ottima chiodatura e ci chiediamo più volte perchè questa via sia poco frequentata. L1 parte bella dritta poi si abbatte, sembra il tiro più lungo e promette bene, anzi, molto bene, la roccia è strepitosa e il socio che fa i dispari la sale con una certa disinvoltura essendo lui molto a suo agio in placca. L2 parte facile e termina con un breve tratto strapiombante ma spittatissimo nel tratto chiave, possibile azzerare, più breve del precedente ma con qualche lieve attrito se non si ha l’accortezza di allungare opportunamente alcuni rinvii. L3 sembra il tiro di gran lunga più facile della via, secondo me nemmeno un 5a e fila via liscio come l’olio. Con la via ormai quasi in tasca sarà poi il colpo d’occhio alla fessura strapiombante e quanto ne segue di L4 a ridimensionare le nostre presunte capacità. Ci rimango sopra un bel po’, già dai primi metri mi rendo conto che in libera non riesco a farla nei suoi passi chiave e così a suon di rinvii, longe, resting e quant’altro mi porto fuori dalla fessura nella quale riesco solo in minima parte a lavorare d’incastro, per fortuna la chiodatura è particolarmente generosa e a suon di A0 alla fine ne vengo fuori. Poi segue una parte più tranquilla ed un ulteriore strapiombo prima della placca finale abbattuta dove però non ci sono più possibilità di rinviare se non un tronco esile e secco dalla dubbia tenuta a pochi metri dalla sospirata ed ultima sosta (S4) dove si fanno ormai sentire feroci attriti dovuti non solo alla mia scarsa attitudine ad allungare le protezioni ma ad evidenti pieghe insite nel tracciato. Sarebbe bello fare tutto in libera e … Beato chi s’ò fa! In conclusione, i primi tre tiri li consiglio più o meno a tutti i frequentatori abituali di vie plaisir, essendo solo di poco più impegnativi delle vicine Capitan Walker, Gatto matto, Pa Raumer, ecc. L’ultimo tiro invece non è per nulla scontato e, conscio di non essere all’altezza, l’ho completato più che altro per poterla relazionare e farla quindi conoscere ad eventuali salitori interessati e/o che ne padroneggino il grado. Grazie al socio Marco (kima) per la sicura su L4 e per la pazienza. Saluti alle altre cordate di gulliveriani e non, incontrate strada facendo, Charlie49 e socio, Pinin e Germana, altri biellesi, ecc.

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