Costazza (Bec) dalla strada per Dondena

Costazza (Bec) dalla strada per Dondena
La gita
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5 29/12/2015
Accesso stradale
strada pulita e agibile fino a Dondena
Osservazioni
Nessuno
Neve (parte inferiore gita)
Crosta da rigelo portante
Quota neve m
2500

Immaginavo che sarebbe stata una scelta indovinata e una gran bella gita….e così è stato! Dopo aver preso in considerazione alcune mete per la gita conclusiva del 2015 qui in Valle d’Aosta, cercando una salita di sicura soddisfazione e possibilmente non troppo lunga, con dislivello e tempi di salita accettabili per fare una gita in giornata…all’improvviso si è accesa la lampadina…ecco la gita che fa per noi! Proposta e subito accettata dai miei due soci! Siamo arrivati a Dondena, seguendo la strada sterrata che al momento è perfettamente agibile e totalmente sgombra di neve. Partiti non prestissimo (alle 9,00) ci siamo incamminati lungo la stradina che porta prima al Rifugio Dondena e poi percorre tutto il vallone fino a raggiungere il Lago del Miserin. Giornata spaziale, con meteo perfetto (cielo limpido e senza una nuvola!!) siamo saliti di buona lena lungo la strada sterrata quasi del tutto sgombra da neve, ma nel tratto iniziale erano presenti alcune grandi colate di ghiaccio (tutte evitabili, passando ai bordi della stradina). Siamo saliti bene, con una temperatura gradevole, poco vento e non troppo caldo, la prima neve trovata è nella conca sotto il pendio che porta al Lago del Miserin, a quota 2500 m. Siamo saliti seguendo le tracce di altri ciaspolatori passati nei giorni scorsi su neve solida e compatta (per il momento senza ciaspole) raggiungendo la conca dove si trovano il Rifugio e Lago del Miserin, che è già bella nel periodo estivo, ma in veste invernale e con il lago ghiacciato è qualcosa di veramente spettacolare! Dopo una breve sosta a contemplare tale meraviglia, abbiamo calzato le ciaspole ed iniziato a salire il bel valloncello che punta decisamente in direzione del ben visibile Bec Costazza, che domina la conca del Miserin con la sua mole. Il primo tratto si sale decisamente bene su neve compatta e portante, abbiamo seguito le vecchie tracce dei giorni precedenti, anche se in parte il vento le aveva quasi cancellate. Saliti con le ciaspole anche lungo il primo tratto del ripido pendio-canale, trovando neve che andava dalla crosta portante quasi ghiacciata a tratti di neve sfondosa, faticando abbastanza e a volte sprofondando in qualche buco. Saliti con varie diagonali per sentire meno la pendenza con le ciaspole, fino alla base del pendio finale, più ripido e con tratti di neve ghiacciata, dove ci siamo tolti le ciaspole e siamo saliti utilizzando picca e ramponi, però nella rampa finale e nel breve traverso sotto il colle si sfondava, e prima di raggiungere il colletto di quota 2986 m posto tra l’anticima e la vetta abbiamo ravanato abbastanza, tra neve allentata, buchi e pietrame affiorante. Una breve pausa al colletto (dove si apre già un panorama da favola!) per riprendere fiato, qualche foto e poi si riprende a salire. Qui ha inizio il tratto più piacevole e divertente dell’intera salita, la bella cresta Sud, che ormai ha solo poche lingue di neve e per il resto le roccette sono pulite e abbastanza solide. Siamo saliti tenendoci quasi sempre nei pressi del filo, e aggirando qualche gradone roccioso sulla sinistra (lato Cogne) superando alcuni passaggi di facile arrampicata davvero divertenti, qualche tratto è abbastanza affilato ed un po esposto, ma nelle condizioni attuali si sale bene e senza particolari difficoltà. Noi tre, non sapendo se era pulita fino in cima, siamo saliti con i ramponi ai piedi, ma si può salire anche senza, le poche lingue di neve presenti si oltrepassano senza problemi di sorta. La vetta e il grande ometto con croce e madonnina sono visibili solo all’ultimo momento, quando si sbuca da un canaletto e si esce sulla crestina orizzontale di vetta. Noi siamo saliti in circa 5 ore da Dondena, e se non fosse stato per il pendio-canale risultato abbastanza faticoso da superare in 4 orette al massimo saremmo arrivati in vetta. Va considerato che pur non avendo un dislivello rilevante, ha uno sviluppo piuttosto lungo e richiede un certo sforzo fisico come giustamente aveva segnalato anche Renato63. Una gita che richiede un buon allenamento per non rientrare bolliti a Dondena! Ci siamo fermati in cima circa 1 ora, per la pausa pranzo, i servizi fotografici ed ammirare un panorama semplicemente spettacolare (lo sguardo andava dalle Alpi Cozie Meridionali e immancabile Monviso, al Gruppo del Gran Paradiso, Grivola, Gruppo del Bianco, Grand Combin per arrivare al Cervino e tutto il Massiccio del Monte Rosa!). In discesa la cresta non ha riservato problemi, abbiamo tenuto picca e ramponi per scendere il pendio-canale sotto il colletto di quota 2986 m dove si sfondava a tratti, e la discesa è stata un discreto mazzetto (come la salita d’altronde!). Nella conca alla base del canale abbiamo rimesso le ciaspole, e scesi velocemente al Lago del Miserin, dove seguendo la stradina già percorsa all’andata siamo rientrati a Dondena. Piena soddisfazione e gitona che ha ripagato pienamente della scelta fatta, oggi sarebbe stato difficile chiedere di meglio direi. Cinque stelle sono ancora poche per esprimere tutto il nostro gradimento , entusiasmo e gioia che ci hanno fatto vivere intensamente una gita ed una giornata speciali!

Gita fatta in giornata con partenza e rientro da Dondena, una di quelle gite che ti caricano di entusiasmo e ti fanno arrivare a casa stanco ma con grande soddisfazione per la giornata vissuta, oltre alla bella cima salita. E il tutto condiviso con i miei compagni di salita, Fabiano e Pia, che non è affatto un luogo comune se scrivo “in grande e ottima compagnia”! Tutti e tre del CAI Ligure di Genova, camosci in giro per il Vallone di Champorcher. Salire un bel 3000 come questo a fine dicembre è stato un regalo inaspettato per noi, ma in una stagione anomala come questa è giusto approfittare delle condizioni ottimali che ci sono. E tra l’altro vi segnalo che tutte le cime dei dintorni (Delà, Glacier, Asgelas, Rosa dei Banchi e Torre Ponton) sono in ottime condizioni per essere salite calpestando ben poca neve….per cui vale la pena (se volete) fare un salto da queste parti!

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