La via è di grande soddisfazione, con dei tiri non banali su roccia mediamente buona con tratti ottimi.
Per due tiri ci siamo discostati dal percorso originale, segunedo una linea meno logica perché più difficile ma su roccia bella e con passi non banali.
– tiro col pendolino – traverso ascendente – sosta
– diritti verso diedro (2 chiodi) poi a sinistra – sosta su minuscolo terrazzino (tiro breve 15 – 20 m)
– diritti per diedro chiuso da strapiombo, uscita dallo strapiombino (chiodo)
– diritti fino a una placca con cordone sbiancato grosso in clessidra; a questo punto quasi di certo la via originale andava a destra raggiungendo un facile canale di roccette e erba (visto solo dopo, dall’alto); noi diritti per una bellissima placca con buoni buchi (5c?) facendo sosta (attrezzata da noi) alla base di un diedrone formato da una lama staccata con a sinistra una bella placca. (35 m circa)
– diedro. La fessura di fondo andava un po’ ripulita da erba e terriccio per farle accogliere qualche friends; almeno un passo attorno al VI per uscire dalla strozzatura finale del diedro. Uscita esattamente in corrispondenza del traverso finale di “voci di terra lontana” che porta poi verso destra su erba e roccette alla base del camino di uscita.